Rifiuti, nuovo allarme degli amministratori condominiali

Elisa Bonomelli
I leader di Anaci e Ababi hanno scritto alla Loggia per chiedere di rivedere le regole sulla raccolta nei condomini
"LA RACCOLTA COSI' NON VA"
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Per gli amministratori di condominio il nodo da sciogliere sta tutto lì: nella possibilità che ogni palazzo possa scegliere se fare la raccolta differenziata con i bidoncini o con i bidoni carrellati. 

Solo così, superando l'obbligo di usare i kit condominiali dove ci sono 16 unità abitative e più, e quindi le possibili sanzioni, si potrebbe arrivare a ridimensionare il problema su cui si stanno arrovellando Comune di Brescia, Aprica e stessi amministratori: come gestire il porta a porta nei condomini, soprattutto dove non ci sono spazi comuni da usare. 

Ne è convinta l'Anaci, l'associazione degli amministratori di condominio, che insieme all'omologa Ababi ha messo nero su bianco i dubbi - forti - sulla nuova raccolta differenziata. 

Per la prima volta da quando il comune ha varato il nuovo piano, e mentre la Loggia sta preparando l'ordinanza sui condomini. Modalità che non piace agli amministratori, perché - scrivono i presidente di anaci e Ababi - li obbligherebbe a introdurre «responsabilità» e soprattutto nuovi costi nei condomìni per la «movimentazione del kit condominiale». 

«Non siamo in guerra con nessuno, né siamo contro la raccolta differenziata. Desidereremmo però avere più ascolto di quello avuto negli ultimi tempi», ha detto il presidente Anaci Raffaele Caratozzolo, che, assieme al collega Gianfranco Squassina, accusa la Loggia e Aprica di avere fornito alla cittadinanza «informazioni errate, infondate e fuorvianti».

«Esborsi economici» e «discussioni frequenti» preoccupano in prospettiva gli amministratori. Che attendono di essere convocati dalla Loggia per discutere dell'ordinanza che li riguarda. 

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