Ricordo di Pietro Padula «politico per vocazione e professione»
«Un uomo nato per fare politica». Così don Armando Nolli, prevosto della Basilica di San Faustino, ricorda Pietro Padula ad un anno dalla scomparsa. L'ex senatore e sindaco di Brescia è mancato il primo giorno di primavera del 2009. Un anno dopo nella Chiesa dei Santi Patroni i parenti, gli amici, i colleghi hanno partecipato commossi alla santa Messa di suffragio.
«Siamo qui a ricordare - ha esordito don Nolli - un uomo caro e stimato cui va la riconoscenza di tante persone che hanno vissuto Brescia. Una città, che per aspetti diversi gli deve tanto». Più volte si è parlato di Padula come di un «politico per vocazione oltre che per professione». E proprio la sua vocazione «che si era fatta studio, competenza, professionalità, spirito di servizio non improvvisato» ha portato Padula ad incarnare la figura del vero politico: «La politica era per lui un'arte che esigeva la ricerca del bene e del giusto».
Secondo don Nolli, negli anni in cui Padula era sindaco «non bastava mettere in campo facce nuove, occorrevano persone serie e competenti». La forte passione per la politica presente in Padula derivava «da un forte temperamento personale che non era per lui un limite, ma una spinta. Pietro si fermava solo quando l'andare oltre non portava al bene della città». Facendo memoria della fatica, dei sacrifici e delle sofferenze provate da Pietro Padula «ci sentiamo - conclude don Armando - pieni di speranze. I suoi valori e le sue attese sono ancora i nostri valori e le nostre attese».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato