Ricifari lascia Brescia: «Per me è stata una palestra»

Emanuele Ricifari lascia Brescia e il suo incarico di vice questore dopo nove anni
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«Brescia? Un’esperienza umana che mi ha fatto crescere». Il suo personale bilancio lo chiude in attivo. Emanuele Ricifari lascia Brescia e il suo incarico di vice questore dopo nove anni di impegno nella nostra provincia. «Una realtà complessa, ma stimolante», ammette prima di partire per Roma, dove seguirà un corso che gli permetterà di assumere il grado di questore«Brescia - afferma Ricifari -, ha caratteristiche particolari. E, professionalmente, è stata una palestra».

Sempre in prima linea, Ricifari ha avuto duri scontri con ultras e centri sociali. Adesso ripercorre i suoi anni bresciani, non sempre facili. Poi il pensiero va al periodo della protesta della gru, quando per 17 giorni cinque immigrati rimasero sulla struttura di piazzale Cesare Battisti e il vice questore finì nell’occhio del ciclone per una mattinata all’insegna di cariche della Polizia.

«Rifarei tutto quello che ritengo essere stato doveroso per un poliziotto - afferma ancora Ricifari -. L’unico errore fu rivolgermi con veemenza ad alcuni giornalisti di una testata nazionale che, a mio avviso, stavano svolgendo un pessimo servizio».

Adesso per lui si apre un nuovo percorso professionale, con un sogno: tornare a Brescia da questore. «Avrei il vantaggio di conoscere il territorio - chiosa Ricifari -, anche se è vero che i problemi si evolvono. Chissà che Brescia troverei tra sette o otto anni...». 

 

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