Riaprono gli sportelli per sostenere le vittime di violenza

SOSTEGNO ALLE VITTIME DI VIOLENZA
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Dal 2000 lo sportello del «Progetto di sostegno alle vittime di violenza» ha accolto mediamente tra le 80 e le 100 istanze all’anno. Nell’ultimo triennio, tuttavia, sono diminuite a causa della pandemia, sia perché i reati di questo tipo sono diminuiti (mentre sono aumentati quelli informatici), sia perché gli sportelli cui rivolgersi nell’ambito del progetto non erano fisicamente aperti. Ora però è tempo che l’iniziativa riapra i battenti: le vittime di violenza con più di 60 anni - uomini e donne che abbiano subìto furti, rapine, danneggiamenti, estorsioni e truffe all’interno del territorio del Comune di Brescia, che siano residenti in città e che abbiano un limite di reddito - dopo la denuncia potranno di nuovo richiedere un contributo fino a un importo massimo di 450 euro per far fronte al danno. Danno economico, ma anche morale.

Il «Progetto di sostegno alle vittime di violenza» è a cura del Servizio Sicurezza Urbana del Comando di Polizia Locale in collaborazione con il Comune di Brescia e con il sostegno pratico delle associazioni di volontariato Anteas, Assoarma e Auser, che apriranno i cinque sportelli dislocati nelle zone della città in diversi giorni e orari (il principale sarà presso il Comando di Polizia Locale in via Donegani).

Come ha spiegato in conferenza la commissaria Elisa Daeder, responsabile del servizio, gli sportelli saranno riattivati dal prossimo lunedì, 13 giugno, «assicurando così alle vittime un ristoro economico per i danni materiali, emotivi e fisici, con la possibilità di avere un sostegno psicologico».

Con una novità: se prima a seguire i casi erano solo i volontari, ora anche il personale delle forze dell’ordine sarà coinvolto, e tutti verranno educati per gestire le istanze in maniera adeguata. «Quando una persona presenta denuncia e istanza, rischia di venire vittimizzata di nuovo e c’è bisogno di formare bene chi se ne occupa», ha spiegato Daeder, prima di palesare anche l’altro obiettivo dello sportello: «Speriamo che le forze dell’ordine che ricevono le segnalazioni spingano le persone a fare denuncia, per smascherare tutti i fatti delittuosi che spesso passano inosservati, indirizzandole poi allo sportello. C’è infatti un limite di tempo per presentare la domanda (45 giorni), e questo può essere di stimolo».

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