Riallacciate le utenze nella villetta degli orrori occupata

Undici anni dopo, la luce è tornata ad accendersi nella casa che fu dei coniugi Donegani, uccisi dal nipote
PROVE DI NORMALITA'
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Luci accese sotto il portico. Finestre aperte sulla cucina e sul salotto. A spazzare il corridoio però non ci sono più Aldo Donegani e Luisa De Leo, brutalmente uccisi dal nipote Guglielmo Gatti nel luglio di 11 anni fa, ma alcuni immigrati stranieri e gli attivisti che sostengono i movimenti per il diritto alla casa.

Prove di normalità in una domenica mattina fredda e piovosa nella villetta al civico 15 di via Ugolini dove tutto è rimasto come nel 2005, come l’ultimo giorno in cui i proprietari l’hanno frequentata da vivi.

Da sabato pomeriggio la bifamiliare è occupata. Nelle scorse ore è stata riattivata la corrente elettrica - a quanto pare agli occupanti è bastato riattivare manualmente il contatore per riavere luce - e si sta lavorando per acqua e gas metano. Dopo lo choc di ieri i fratelli di Luisa De Leo sono tornati alla villetta, portando via gli oggetti di valore rimasti e alcuni ricordi della coppia scomparsa.

La vicenda amministrativa e giudiziaria che si è aperta con l’occupazione proseguirà ora nelle sedi opportune, intanto la famiglia straniera senza casa ha trovato un tetto e nella villetta dell’orrore, sopra il garage definito "mattatoio" dagli inquirenti di allora, un bimbo ghanese gioca tranquillo, ignaro di tutto quello che quella villetta rappresenta.

 

 

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