Restituiti a Brescia i rari documenti del '400 firmati dal Doge

Erano stati affidati in conto vendita a una libreria toscana, ma erano detenuti in modo illecito. Intervenuti i carabinieri
I manoscritti scovati in una libreria antiquaria toscana - Foto Carabinieri
I manoscritti scovati in una libreria antiquaria toscana - Foto Carabinieri
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Cinque serie di documenti antichissimi, risalenti a metà Quattrocento, scritti a mano e emessi dal Doge di Venezia. È questo il prezioso tesoro che è tornato in possesso dei legittimi proprietari, cioè l’Archivio di Stato di Brescia e l’Archivio storico del Comune di Bergamo, dopo che i carabinieri li hanno sequestrati da privati che li detenevano illecitamente.

I manoscritti, costituiti da cinque filze, sono stati emessi tra il 1443 e il 1448 per i Podestà e i Capitani del territorio bresciano e bergamasco, «al fine di indirizzare l'azione di governo». I militari del nucleo della Tutela del patrimonio culturale li hanno ritirati da una libreria antiquaria toscana, del tutto estranea all'illecito, a cui erano stati affidati in conto vendita dagli ignari eredi del proprietario, deceduto.

Per escluderne un eventuale interesse culturale, il titolare della libreria aveva chiesto un parere alla Soprintendenza toscana, che ne ha accertato la natura demaniale e, in quanto sottoposti alla legislazione di tutela, li ha destinati permanentemente alla conservazione negli archivi contemporanei. 

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