Reperti di epoca romana dagli scavi per i lavori in via Milano

Forte emozione per due cippi miliari, una colonna pure di tipo miliare e una piccola ara
UN'IMPORTANTE STRADA ROMANA
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Scavare nel sottosuolo della città porta ancora grosse sorprese e ritrovamenti archeologici eccezionali, in grado di suscitare forte emozione non solo negli operai della ditta che sta portando avanti i lavori in via Milano, ma anche e soprattutto negli studiosi della Soprintendenza dei beni culturali.

Nella trincea per il rifacimento dei sottoservizi della via che dal centro cittadino porta ad Ovest, tra l’Ideal Standard e la Caffaro, ieri mattina sono riaffiorati quattro reperti risalenti all’epoca tardo romana

Si tratta di due cippi miliari (uno proprio con la scritta «II» a indicare le due miglia di distanza dall’area del foro), di epoca dioclezianea e di epoca costantiniana, con lunghezza di 1,60 e 1,80 metri. Un terzo reperto è simile a una colonna, sempre di tipo miliare, e ha una lunghezza di due metri e mezzo; il quarto è una piccola ara.

Su tre ritrovamenti compaiono alcune iscrizioni che ora - dopo la pulitura - andranno studiate. Per farlo - come spiega la dottoressa Serena Soiano, funzionaria archeologa della Soprintendenza che si sta occupando della eccezionale scoperta - ci si avvarrà della consulenza del professor Gianluca Gregori dell’università La Sapienza di Roma, studioso di epigrafi bresciane anche in passato.

Forte l’emozione che una simile scoperta ha suscitato negli esperti del settore, a cominciare dallo stesso Soprintendente Luca Rinaldi che ha subito voluto comunicare il ritrovamento alla città tramite i giornali. 

I reperti sono stati rinvenuti nel corso dei lavori di sostituzione della rete fognaria e dei sottoservizi lungo via Milano da parte di A2A ciclo idrico. Erano sotto alcune polifore per i cavi telefonici, con un tombino sul quale compare la scritta «Stipel», società telefonica attiva in Italia dal 1925 al 1964. Si trovavano a una profondità di 1 metro e settanta centimetri e - come si legge nel comunicato della Soprintendenza - erano «ributtati alla base della vecchia trincea di scavo e riutilizzati come base di posa per il passaggio delle vecchie tubature», forse perché chi li aveva scoperti «non era stato in grado di riconoscerli - aggiungono Rinaldi e Soiano. Mentre di fatto è la prima volta che in città si scoprono cippi miliari.

Via Milano in passato aveva restituito numerosi ritrovamenti di epoca romana e medievale tra cui epigrafi funerarie che indicano la presenza di una necropoli suburbana, lungo una delle principali arterie viarie di entrata e uscita dalla Colonia Civica Augusta Brixia.

Proprio sapendo che gli scavi avrebbero potuto portare alla luce nuove sorprese la Soprintendenza aveva prescritto la sorveglianza archeologica dei lavori, che infatti hanno riportato alla luce i reperti e che potrebbero in futuro riservare altre belle sorprese. La Soprintendenza assicura che «cercherà di individuare quanto prima lo spazio più adeguato per la loro valorizzazione».

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