Regione, Simona Tironi: «Esporterò in Lombardia il modello Brescia»

Alla bresciana, candidata nella lista di Forza Italia, la delega all’Istruzione, formazione e lavoro
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TIRONI, LE PRIORITA' DA ASSESSORE
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Candidata alle Regionali nella lista di Forza Italia, Simona Tironi è da ieri assessore a Istruzione, formazione e lavoro. Classe 1982, bresciana, dal 2018 è stata vicepresidente della Commissione permanente sanità e politiche sociali di Regione Lombardia. Tironi è anche consigliere comunale a Travagliato, suo Comune d’origine, dove in passato è stata vicesindaca e assessora alla Cultura, sport, commercio e istruzione.

Fin dal giorno successivo allo spoglio che ha consegnato l’esito elettorale delle Regionali, il suo ingresso in Giunta non è mai stato messo in discussione. Simona Tironi, ex vicepresidente della Commissione Sanità - unica ad aver incassato l’endorsement di Guido Bertolaso - ha ottenuto un bottino di 8.671 preferenze che non è affatto passato inosservato. Non solo: la provincia bresciana è l’unico territorio lombardo dal quale Forza Italia è uscito dalle urne con un risultato a doppia cifra.

Nei giorni delle lunghe trattative sulle deleghe, però, è sempre stata in pole per ricevere lo spicchio di welfare che il centrodestra stava valutando di spacchettare dalla sanità, una strada che poi, tecnicamente e per gli obiettivi programmatici che questi cinque anni si propongono, anche nel segno della riforma avviata, si è rivelata non percorribile. Abito total white, sorriso sempre presente e una soddisfazione palpabile, ieri Simona Tironi ha infine ricevuto dal presidente Attilio Fontana le deleghe a Istruzione, formazione e lavoro.

Assessore, dopo settimane di attesa, è arrivata l’ufficialità: sono tre deleghe di responsabilità e spesso al centro del dibattito...

Si tratta di un incarico che assumo infatti con grande responsabilità: per me è un onore ricoprire un ruolo così importante, con delle deleghe altrettanto importanti che intrecciano tre mondi sempre più al centro delle sfide della nostra regione. La delega all’istruzione e, quindi, il futuro dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze significa capire insieme come scrivere i percorsi che li porteranno poi ad approcciarsi e ad affacciarsi al mondo del lavoro. Quindi il cosmo dell’impiego, tema sempre più centrale perché bisogna essere sempre più vicino alle nostre aziende e alle nostre imprese. Per quanto riguarda il capitolo della formazione è estremamente importante la questione delle competenze, che rappresenta poi la vera sfida di questo settore e quindi avvierà al più presto un percorso insieme a chi mi aiuterà a capire quali sono i veri problemi per trovare delle soluzioni sempre più concrete.

Un assessorato trasversale, questo, che le consentirà di rimanere anche in parte in contatto con l’ambito di cui si è occupata nei passati cinque anni, ovvero quello sociosanitario, dove la formazione diventerà sempre più fondamentale.

Esatto. La formazione delle professioni sanitarie, che io ho seguito per ben cinque anni e che a me sta molto a cuore: su questo si proseguirà il lavoro avviato, insieme e attraverso il confronto che ha contraddistinto il percorso intrapreso finora.

Quali le priorità sulle quali inizierà a lavorare per quanto riguarda Brescia?

Innanzitutto diciamo che vorrei proprio portare in Lombardia il modello Brescia, ricalcando il grande lavoro avviato nel campo della sanità. Noi abbiamo la fortuna di rappresentare un tessuto imprenditoriale e formativo d’eccellenza: tutto inizierà con un ritrovo attorno ad un tavolo e da lì insieme si farà il punto e si scandaglieranno tutti i temi da affrontare, così da ingranare la marcia giusta per gestire al meglio tutte le mie deleghe: istruzione, formazione e lavoro.

A un certo punto della trattativa tra partiti si era parlato di conferirle anche la delega alla Cultura: dispiaciuta di non averla ottenuta?

No, sarebbe stato a mio avviso un impegno troppo grande perché già su queste tre deleghe il lavoro da svolgere insieme ai territori e sui territori è molto e tutti gli ambiti meritano la giusta attenzione e concentrazione.

È soddisfatta quindi?

Moltissimo, perché il mio impegno riguarderà un tema sempre più centrale nei prossimi anni: quello del lavoro. Sarà abbinato ad un altro pilastro per il futuro dei nostri giovani, cioè l’istruzione. Regione Lombardia rappresenta, anche in questo, l’eccellenza, sia per il numero di studenti che frequentano i nostri Its, sia per il numero di studenti che seguono il percorso di formazione-lavoro. Si tratta indubbiamente di una grande sfida per la nostra Regione e per le nostre aziende, sia per un tema importante come quello del lavoro che è trasversale a tantissimi ambiti, sia per quello della formazione, con la ricerca delle competenze e della sempre maggiore valorizzazione del capitale umano.

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