Reddito di cittadinanza a rischio per quasi 6mila beneficiari bresciani

Il dato si riferisce al patto per il lavoro delle politiche attive, per il quale nel 2023 sono cambiate le regole
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RDC A RISCHIO PER 6MILA BRESCIANI
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Nel 2022 in provincia di Brescia l’Inps ha erogato 3.511 redditi di cittadinanza. Sono quelli relativi al patto per il lavoro delle politiche attive della Provincia di Brescia, che rischiano di essere cancellati con le nuove regole. Lo Stato ha staccato, cioè, un assegno a 3.511 persone che hanno così potuto garantire ai propri familiari una vita più dignitosa. Se tanti sono infatti i singoli redditi erogati, a beneficiarne sono stati in tutto ben 5.721 cittadini bresciani: il capofamiglia più coniuge e figli, che potrebbero rimanere senza il sussidio alla luce delle nuove regole volute dal Governo Meloni.

I dati sono quelli elaborati dall’ufficio Affari generali e lavoro della Provincia di Brescia che, per rispondere ai bisogni di chi si rivolge agli uffici per un sostegno, deve conoscere il numero dei componenti il nucleo familiare per consentire così all’Inps di calcolare il reddito valutando caso per caso.

Ultimi anni

Nel confronto tra il 2021 e il 2022, salta subito all’occhio la differenza del numero di percettori del sussidio: l’anno scorso 811 persone hanno smesso di ricevere il reddito di cittadinanza il che vuol dire, rapportato ai nuclei familiari, che 2.256 persone nella nostra provincia sono usciti dalla soglia più bassa di povertà.

L’ufficio Affari generali della Provincia di Brescia calcola, comune per comune, i beneficiari di quello che, pur essendo comunemente conosciuto come reddito di cittadinanza, è in verità un vero e proprio ammortizzatore sociale, un reddito minimo garantito, non individuale, calcolato in base a determinati criteri.

La situazione

Dai dati del Broletto si evince, per esempio, che a Casto, se nel 2021 non c’erano percettori del sussidio, l’anno dopo due persone hanno iniziato a beneficiare dell’assegno di Stato. A Limone del Garda, invece, dallo zero di due anni fa, si è passati nel 2022 a quattro, mentre a Casto da zero a due. Ma il dato più ecclatante è quello di Soiano, dove i beneficiari del reddito sono cresciuti del 267%, passando da tre a 11. Complessivamente in provincia di Brescia sono solo cinque i Comuni senza alcun beneficiario: Marmentino, Ponte di Legno, Capovalle, Provaglio Valsabbia e Valvestino. In generale, però, come anticipato, c’è stata una diminuzione di erogazione degli assegni nel 2022. Il capoluogo.

Il Centro per l'impiego di Brescia in via Cipro - © www.giornaledibrescia.it
Il Centro per l'impiego di Brescia in via Cipro - © www.giornaledibrescia.it

Solo in città si è passati dalle 2.245 persone che nel 2021 riuscivano a sbarcare il lunario grazie al sussidio a 1.800, 445 in meno. Una diminuzione del numero dei beneficiari del reddito direttamente proporzionale alla crescita del numero degli occupati, grazie anche alle politiche attive del Broletto e agli otto Centri per l’Impiego distribuiti sul territorio: Brescia, Breno, Desenzano, Iseo, Leno, Orzinuovi, Salò e Sarezzo. I 3.511 redditi erogati, corrispondono infatti ad altrettanti colloqui svolti con i percettori, per definire un profilo della persona e studiare un percorso personalizzato di avviamento al lavoro.

Gli occupati

Nel 2022 sono stati, infatti, 4.017 i contratti di lavoro sottoscritti (part time e indeterminati) grazie alla mediazione di quelli che una volta erano gli uffici di collocamento. Ben 682 persone hanno ottenuto un contratto di apprendistato, mentre 519 sono state segnalate alle aziende, incrociando i dati della domanda e dell’offerta. Da quest’anno, dopo la riforma voluta dal Governo Meloni, molti hanno perso il sussidio e molti di più, considerando i familiari, sono quelli che non ne possono beneficiare. Tutte persone oggi in capo ai servizi sociali dei Comuni.

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