Reddito, 17mila bresciani in attesa. Da oggi il «supporto per il lavoro»
Addio al Reddito di cittadinanza, la misura simbolo del Movimento Cinque Stelle viene archiviata dal Governo Meloni. Si entra ora in una fase transitoria che porterà dall’1 gennaio alla nascita dell’Assegno di inclusione. Da oggi, per gli occupabili che escono dal Reddito scatta la possibilità di accedere al Supporto per la formazione e il lavoro.
I bresciani di nuclei familiari che nel 2023 hanno ricevuto almeno una mensilità del Reddito di cittadinanza sono quasi 18mila, per la precisione 17.626. Nel complesso saranno circa 240mila i nuclei, a livello nazionale, ai quali giungerà la comunicazione entro fine anno: la legge prevede la cessazione del Reddito di cittadinanza dopo 7 mensilità nel 2023 nel caso di famiglie che non hanno tra loro componenti minori, disabili o over-60 e non presi in carico dai servizi sociali.
Le famiglie bresciane che nel corso del 2023 hanno ricevuto almeno una mensilità di Reddito sono state 8.621, nel 2022 erano state 12.838 (oltre 28mila i bresciani coinvolti), nel 2021 i nuclei erano stati 14.629 (quasi 34mila le persone che avevano beneficiato della misura di sostegno al reddito.
Assunti
La diminuzione del numero dei beneficiari del Reddito è direttamente proporzionale alla crescita del numero degli occupati, grazie anche alle politiche attive del Broletto e dei Centri per l’impiego distribuiti sul nostro territorio. I redditi erogati corrispondono infatti ad altrettanti colloqui svolti con i percettori, per definire un profilo della persona e studiare un percorso personalizzato di avviamento al lavoro. Nel 2022 sono stati 4.017 i contratti di lavoro sottoscritti (part time e indeterminati) grazie alla mediazione di quelli che una volta erano gli uffici di collocamento. Ben 682 persone hanno ottenuto un contratto di apprendistato, 519 sono state segnalate alle aziende, incrociando i dati della domanda e dell’offerta.
Novità
Dall’Inps spiegano che al momento non è possibile sapere quanti bresciani perderanno il Reddito senza rientrare nelle nuove misure messe in campo, ma è facile ipotizzare che non si tratti di numeri elevati. Da oggi, come detto, per gli occupabili che escono dal Reddito scatterà il Supporto per la formazione e il lavoro e dal primo gennaio 2024 l’Assegno di inclusione destinato invece ai nuclei con disabili, minori, over-60 o componenti in condizione di svantaggio. E sempre da oggi debutta la nuova piattaforma per il lavoro: si chiama Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa e l’obiettivo è far incontrare domanda e offerta e intercettare anche corsi di formazione e riqualificazione.
Istituito presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato dall’Inps, punta all’interoperabilità dei diversi sistemi e quindi all’incrocio dei dati: qui confluiranno tra l’altro le proposte dei centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro. Dunque gli occupabili che da oggi potranno richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro, un’indennità di 350 euro al mese, per massimo 12 mesi, sono tenuti a registrarsi al Siisl per sottoscrivere un Patto di attivazione digitale ai fini dell’accesso al beneficio, rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e quindi stipulare il Patto di servizio personalizzato, che devono seguire. Altrimenti perdono l’assegno.
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