«Recupero crediti» con metodo mafioso: 5 arresti

Usura, estorsione, incendio: le indagini del Nucleo investigativo dei Carabinieri hanno portato a cinque arresti
Recupero crediti clandestino con metodi da Mafia
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Pestaggi, incendi e minacce. Frasi come «paga o ti facciamo le scarpe di cemento». Oppure «paga, altrimenti ci vanno di mezzo i tuoi familiari».
 
Frasi che venivano ripetute alle vittime per fare in modo che consegnassero il denaro, che in più di un’occasione sono state accompagnate anche dalle percosse.
 
È un gruppo criminale che funzionava come un «recupero crediti» clandestino quello scoperto e azzerato dai Carabinieri del Nucleo investigativo provinciale. Cinque le persone arrestate.
 
 
Le indagini hanno permesso di accertare che l’incendio fosse di origine dolosa, appiccato per pretendere il pagamento di una parcella su un azione intimidatoria nei confronti di un debitore che comunque non aveva pagato.
 
Seguendo le tracce di quel rogo è stato accertato il ruolo di Francesco Messina, calabrese d’ordine, gardesano d’adozione, ritenuto il capo della banda, di sua moglie Debora Chiesa oltre che di Raffaele Minniti, anche lui calabrese e ritenuto il picchiatore, oltre che di Roberto Pinzoni, bresciano che per gli investigatori si occupava della contabilità.
 
Insieme a Carlo Linetti e Ludovico Mazzolari devono rispondere a vario titolo di incendio doloso, usura ed estorsione.
 

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