Rapine tra ragazzi: altri due episodi nel fine settimana

Nel primo caso il bottino è un iPod. Nel secondo un cappellino. Ma in entrambi i casi sono volati calci, pugni e spintoni. Rapine violente il cui obiettivo, prima ancora del tornaconto economico, sembra sia quello di mostrare forza e diprezzo delle regole ai coetanei, di sfogare violenza repressa e di marcare il territorio.
Ad agire, stando alle denunce presentate, un gruppo di ragazzi giovanissimi alcuni italiani ed altri di origine africana. Non è escluso che possa trattarsi della stessa banda. Il primo episodio è quello registrato sabato sera attorno alle 19.45 sulle rampe che conducono al castello.
Un ragazzo bresciano, classe 2006, ha raccontato ai carabinieri di piazza Tebaldo Brusato di essere stato avvicinato dal gruppo mentre percorreva la scaletta tra via Militare e via della Barricata. Il suo racconto è finito nero su bianco in una denuncia inoltrata poi alla Procura della Repubblica. Uno dei componenti del gruppo gli ha sbarrato la strada e chiesto di consegnargli tutto il denaro che aveva. Il ragazzo si è rifiuto ed ha cercato di allontanarsi. Ma non ha fatto molta strada: in diversi lo hanno inseguito, raggiunto e colpito alle spalle per farlo cadere a terra. A quel punto lo hanno preso a pugni e gli hanno portato via l’iPod con cui stava ascoltando musica dileguandosi in pochi istanti nei vicoli del nucleo antico della città. Il ragazzo non ha potuto fare altro che chiamare i familiari e con loro presentarsi nella caserma dei carabinieri più vicina.
La sera successiva, domenica, un episodio analogo ai danni di un ventenne: seguito dopo essere uscito da una pizzeria di via Carlo Cattaneo è stato raggiunto all’ingresso di piazza Tebaldo Brusato. Il gruppo di violenti lo ha rapinato del cappellino e poi ha colpito con calci e pugni l’amico che ha provato a difenderlo. L’ipotesi è che sia finito nel mirino di un gruppo che puntava un’altra persona che nello stesso locale ha trovato riparo per sfuggirgli. Circostanze che aspettano comunque riscontro. Le indagini. I fascicoli si sono rapidamente arricchiti delle immagini delle videocamere di sorveglianza del sistema cittadino e delle testimonianze di alcuni passanti e residenti.I carabinieri stanno cercando di identificare tutti i componenti del gruppo e di mettere in relazione anche altri episodi registrati nelle scorse settimane per capire se ci siano collegamenti.
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