Quota 100: in provincia «solo» 2mila domande ricevute

Nel settore privato 1.213 richieste accolte, in quello pubblico sono soltanto 302
AA

Chi si aspettava numeri da far girare la testa dovrà in qualche modo contenere gli entusiasmi, se non proprio ricredersi. Dopo un esordio carico di aspettative, la famigerata «Quota 100» il botto non lo ha fatto. Almeno nel Bresciano. Stando ai numeri forniti dall’Inps provinciale, infatti, le domande ricevute al 31 luglio 2019 sono poco più di 2000, di cui circa 500 scartate. Decisamente meno di quanto ci si sarebbe potuti aspettare sulla base del tam tam delle prime settimane, quando si registravano code per le informazioni agli sportelli e - solo nel bresciano - si ipotizzavano oltre mille richieste depositate in poco più di un mese.

Dati alla mano, a fine luglio la situazione relativa al provvedimento del sistema pensionistico varato dal governo gialloverde (consente, lo ricordiamo, di lasciare il lavoro con 62 anni d’età e 38 di contributi) è decisamente meno eclatante. Se nella gestione privata (vale a dire lavoratori del settore privato) le domande pervenute agli uffici di via Benedetto Croce e ai suoi distaccamenti sono state «solo» 1578, di cui 1213 accolte, nella gestione pubblica (vale a dire pubbliche amministrazioni, scuole, sanità, ecc) il numero è anche inferiore: su 594 richieste arrivate, ne sono state rese operative solo 302, la stragrande maggioranza delle quali nel settore della scuola.

A livello nazionale, le richieste presentate all’Istituto di previdenza sono state 164.907, di cui 60mila da parte di lavoratori dipendenti del settore privato e 52mila provenienti dalla gestione pubblica: ben 120mila sono arrivate da parte di uomini, 42mila quelle inviate da donne.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia