Quanto terreno si è mangiato il cemento a Brescia

In un anno persi 78 ettari di territorio bresciano: ogni bresciano ha in dote 437 metri quadrati di suolo edificato
Una veduta aerea di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Il cemento si mangia, in un anno, altri 78 ettari di terreno bresciano, spingendo così la percentuale di territorio urbanizzato nella provincia di Brescia all'11,5% del totale.

Una scorpacciata di cemento minore rispetto all’annata precedente, ma la consolazione è magra. Ad oggi, ogni bresciano ha in dote 437 metri quadrati di suolo edificato, dato questo che incorona Brescia ben sopra la media regionale, anche se in testa alla classifica della cementificazione spiccano Monza e Brianza, seguite da Milano, Varese, Como e Lodi, Bergamo e Lecco.

La nostra regione si classifica al primo posto in quanto a urbanizzazione nel Paese, seguita da Veneto, Campania e Emilia Romagna.

A livello nazionale, invece, è una superficie pari a quella di piazza Navona quella che ogni giorno viene divorata dall'asfalto in Italia, ben oltre 52 kmq - quasi come cinque laghi d'Idro - quella persa nel 2017, con l'aggravante che il 24% del nuovo consumo è avvenuto nei vincoli di aree paesaggistiche. Sono questi alcuni degli allarmanti dati resi noti ieri dall'Ispra-Snpa (l'istituto nazionale superiore per la ricerca ambientale e il sistema per la protezione ambientale), nella presentazione del rapporto annuale sulla consumazione del suolo relativo al 2017. Allarme che si tinge dell'aggravante di ingenti danni all'agricoltura: il 70% degli oltre cinquemila ettari urbanizzati erano prima destinati a seminativi, foraggi, frutteti, olivi e vigneti.

Sono inoltre di ben due miliardi i costi dell'urbanizzazione, provocati dalle perdite di stoccaggio e dai danni all'ecosistema, senza contare la diminuzione della qualità dell'aria e la riduzione dell'erosione.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia