Qualità della vita, Brescia risale ed è 21esima in classifica

La nostra provincia conquista 18 posizioni nella storica indagine del Sole 24 Ore. Bene per occupazione e imprese, male qualità dell'aria
QUALITA' DELLA VITA, BRESCIA RISALE
AA

Brescia fa un balzo in avanti di ben 18 posizioni nella classifica generale della 32esima edizione della storica indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore, piazzandosi quest’anno al 21esimo posto assoluto. Mica paglia per una città che solo un anno fa, complice la pandemia, era scivolata alla 39esima posizione.

A spingerla in avanti, in una graduatoria che complessivamente premia tutto il Nord Est, con Trieste che la fa da padrona assoluta e Milano al secondo posto, è la generale riconquista della Lombardia dopo l’impatto dell’emergenza sanitaria del 2020, ma anche alcune componenti specifiche del nostro territorio.

Cosa va bene e cosa va male

Guardando dentro ai 90 indicatori che compongono l’indagine (suddivisi nelle tradizionali sei macro-categorie tematiche ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero) si nota infatti come a far correre le performance bresciane siano stati essenzialmente quelli relativi ad ambiente e servizi, demografia e società, cultura e tempo libero, con rispettivamente valori che segnano un +38, un +22 ed un +21. Nelle altre tre aree, invece, Brescia risulta stabile (ricchezza e consumi) o in peggioramento (nell’area affari e lavoro segna -3 e in giustizia e sicurezza addirittura -13). 

Analizzando nel dettaglio le varie voci, è evidente come a funzionare da leva per il recupero bresciano siano, per la voce demografia e società, essenzialmente il tasso di occupazione (Brescia è al 28esimo posto per questo valore), le nuove imprese o startup (21esimo posto) e la quantità di imprese che fanno e-commerce (qui il rank è 5) mentre il territorio bresciano scende in classifica se si guarda alle ore di Cig autorizzate (72esimo) o alla qualità della vita delle donne (56esimo).

Ultimi per i delitti informatici e primi per il pagamento delle fatture

Per quanto riguarda la voce ambiente e servizi, ad avere le impennate maggiori sono le voci relative al quoziente di natalità e alle acquisizioni di cittadinanza (Brescia ha un rank rispettivamente di 15 e 11) nonché i dati sull’emigrazione ospedaliera (9) mentre per la cultura e il tempo libero a spingere la nostra provincia verso l’alto è in primis l’indice di sportività (è 18esima) seguito dalla presenza di piscine e palestre (21) mentre va decisamente meno bene quello relativo ad esempio alle librerie (il rank è 103). Tra gli indicatori che scendono, per la voce affari e lavoro pesano la qualità dell’aria (è alla 100esima posizione), l’affollamento negli istituti di pena (rank 103) e l’indice del clima (88), mentre per l’indicatore relativo alla giustizia e alla sicurezza a Brescia pesano soprattutto i delitti informatici (che fanno pensare anche all'attacco hacker del sito del Comune di Brescia dello scorso aprile), sui quali la nostra provincia conquista l’ultima posizione assoluto. Brescia ha però nel 2021 anche un primato assoluto. Nella classifica infatti si colloca al primo posto per i pagamenti oltre i 30 giorni delle fatture, con l’indice più basso di tutto il Paese.

La classifica

Volendo dare uno sguardo alla classifica, vale la pena di evidenziare come nella top ten sette province su 10 siano nel Nord Est del Paese: oltre a Trieste e Trento, ci sono Bolzano (5ª), Pordenone (7ª), Verona (8ª) e Udine (9ª) che confermano la loro vivibilità, con l’aggiunta di Treviso (10ª), l’unica new entry, anche grazie al primato nella qualità della vita delle donne. Confermate nella top ten anche Aosta (4ª) e Bologna (6ª) mentre Milano, che già aveva vinto nel 2018 e nel 2019, risale dopo il crollo del 2020 e si colloca al secondo posto trainata dalle voci ricchezza e consumi e affari e lavoro, risultando prima, tra l’altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l’incidenza di imprese che fanno e-commerce (8,1% delle imprese registrate) e la diffusione dei servizi bancari online (872 contratti attivi di home e corporate banking ogni mille abitanti). Le ultime in classifica sono invece tutte città del Sud: la peggiore in assoluto è Crotone, in coda con Foggia e Trapani.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia