Pugilato. La Leonessa pioniera nella promozione della noble art

Alla Mariani Boxe Ring Brescia molti ragazzi dai 10 ai 14 anni apprendono le prime nozioni di questo sport.
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BRESCIA
La Leonessa è pioniera in Italia nella promozione della "noble art". Dal 5 ottobre scorso, infatti, il Comune di Brescia ha inaugurato il corso di pugilato all'interno del più ampio progetto di avviamento allo sport.

Nella ricerca di una sede ideale nella quale far affluire i ragazzi che volevano cimentarsi con il pugilato, l'assessore allo Sport Massimo Bianchini ha optato per la gloriosa Mariani Boxe Ring Brescia, in via Zara al numero 43 e diretta dal presidente Luigi Ghidinelli, figura di spessore nell'ambiente in guantoni.

Il sodalizio è nato alcuni anni or sono dalla fusione fra le due realtà storiche della nostra provincia, la Mariani del 1951 e la Boxe Ring Brescia del 1958, ed ha saputo coniugare due grandi scuole tecniche, che hanno donato a Brescia campioni quali Sante Amonti e Natale Vezzoli da una parte e Piero Tomasoni e Giuliano Nervino dall'altra.

Numerosi sono i ragazzi dai 10 ai 14 anni che si sono iscritti e che frequentano regolarmente la palestra cittadina il lunedì e il mercoledì dalle 17 alle 18, giovandosi degli insegnamenti dei maestri Graziano Loreni, figlio d'arte, e Sergio Fiini, già pugile dallo stile estremamente tecnico, regolarmente diplomati e riconosciuti presso la Federazione pugilistica italiana. Entrambi hanno mentalità aperta e conoscono bene i temi e le motivazioni di chi entra a frequentare la palestra in verdissima età e a ciò associano una professionalità indiscutibile.

Il duo di trainer vanta una grande esperienza sia dal punto di vista strettamente pugilistico, sia nel contatto con i giovani e stanno seguendo con grande interesse i loro piccoli pupilli, alternando il lavoro fisico a quello propriamente tecnico, strizzando spesso l'occhio al gioco libero ed alla socializzazione. In particolare l'attenzione si concentra sulla ginnastica, fra gli aspetti fondamentali della disciplina pugilistica, oltre che del vivere sano e corretto.

La fase di riscaldamento nella boxe è quanto di più completo si possa rintracciare, andando a toccare ogni singolo muscolo del corpo, sviluppando reattività e scioltezza. L'addestramento puramente tecnico si sofferma sull'eleganza della scherma, che è fondamentalmente imperniata sull'armonia dei movimenti e sulla coordinazione col proprio corpo.

Seguiti individualmente e costantemente, i ragazzi non arrivano mai al contatto pieno, ma sperimentano l'emozione di scavalcare le corde del quadrato per colpire i guanti delle passate dell'allenatore. Non mancano ovviamente i classici esercizi con la corda, il sacco, la pera e le interminabili riprese davanti allo specchio per studiare la propria guardia ed i propri movimenti sulle gambe.

Ma importante è anche quanto sta dietro le fatiche fisiche, perché la boxe da sempre è esempio e si fa portatrice di valori indispensabili, quali il sacrificio per ottenere risultati, l'obbedienza alle regole e il rispetto per sé e per gli altri. Essendo un'attività individuale, ma che porta inevitabilmente a confrontarsi con l'altro, aiuta a sviluppare il senso di appartenenza a una comunità, fondata su principi ben chiari. Spesso gli allievi vivono esperienze a stretto contatto con gli agonisti regolarmente tesserati, che finiscono per rivestire il ruolo dei fratelli maggiori, mai avari di consigli o semplicemente pronti a raccogliere confidenze.

Il tutto avviene anche sotto la supervisione di Mario Loreni, general manager societario, che è rimasto positivamente colpito dall'affluenza ed ha promesso che alla fine dei corsi, fissata per il 26 maggio, i ragazzi verranno tutti coinvolti in un torneo non competitivo, ma che permetterà loro di mettere in mostra le doti personali e quanto appreso fra sacchi e corda. E chissà che per loro non ci sia un futuro da pugili.

Precisazione sul pezzo di pattinaggio

Nella copertina di SportGiovani della scorsa settimana non erano menzionate due ragazze bresciane presenti alla manifestazione del San Filippo, Gloria Pea e Jessica Monti dell'A.S.D. Skating Verolavecchia. Ce ne scusiamo.

Cristiano Spagnoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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