Provincia, affidati tutti i progetti Pnrr. Il caro-bollette costa 5,9 milioni in più
Il tema più spinoso, quello della gestione pubblica dell’acqua, è stato rinviato al prossimo consiglio provinciale. Ma ieri la maggioranza di centrosinistra è inciampata in una delibera all’apparenza innocua, le modifiche allo statuto e al patto di governance del consorzio Brescia Mercati, dopo che l’intero capitale è passato in mano pubbliche (Loggia 57,9%, Camera di Commercio 21,8%, Provincia 12,6%, Consorzio 6,9%, Comunità montana Valtrompia 0,8%). Le modifiche formali sono state richieste da Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione. Il centrodestra, in particolare Massimo Tacconi (Lega) ha però contestato l’operazione effettuata negli scorsi anni di far uscire i privati (grossisti e operatori) dalla compagine sociale.
«I mercati che funzionano meglio, come Padova, sono quelli dove c’è la presenza dei privati» ha spiegato Tacconi. Da qui il voto contrario degli 8 consiglieri di centrodestra. Al momento dei voto si era però assentato il consigliere di maggioranza Massimo Vizzardi. Risultato: 8 a 8. «La delibera non passa, dovrà essere ripresentata» ha detto laconico il presidente Samuele Alghisi.
I conti
È invece passata la variazione di bilancio di previsione 2022. Formalmente la variazione vale 53 milioni. Ma in realtà, ha spiegato la consigliera delegata Diletta Scaglia, la fetta maggiore è rappresentata da partite di giro, come i trasferimenti statali. In concreto la variazione prevede 7 milioni e 337mila euro di maggiori spese, la quota maggiore destinata a coprire l’impennata delle bollette degli edifici provinciali (4,9 milioni) e un altro milioni per la bolletta del gas delle scuole. Previsti anche 320mila euro in più per il trasporto pubblico.
Ci sono risorse anche per gli investimenti, 440mila euro per completare il quadro economico dell’acquisto del nuovo magazzino, alla Mandolossa; 2,5 milioni per far fronte al caro-materiale di alcuni lavori stradali. Le coperture sono assicurate per lo più dall’avanzo d’amministrazione e da 2,8 milioni di euro arrivati da Roma per far fronte al caro-bollette.
Pnrr
La variazione è stata anche l’occasione per fare il punto sulle risorse del Pnrr incassate dalla Provincia: le risorse arrivate riguardano quasi esclusivamente l’edilizia scolastica, settore che ha portato a casa 40 milioni e 459mila euro. «L’unico bando dove non abbiamo ottenuto finanziamenti è stato quello per le palestre. Ma è un destino che abbiamo condiviso con tutti gli enti locali del nord» ha spiegato il consigliere delegato Filippo Ferrari.
Il Broletto non solo è riuscito ad ottenere i finanziamenti, ma ha anche già rispettato le scadenze intermedie del Pnrr: l’aggiudicazione dei lavori entro il 31 dicembre 2022. Di fronte alle difficoltà di molte Province a rispettare i tempi, l’Upi ha chiesto al Governo (vecchio e nuovo) una proroga. Ma, ha spiegato Ferrari, «noi non ne abbiamo bisogno».
Rincari
Resta il tema rincari, sollevato dai consiglieri di Fratelli d’Italia Gianpaolo Natali e Daniele Mannatrizio: vista l’impennata dei prezzi delle materie prime, quanti soldi ci sono a disposizione? Qualcosa c’è già in cassa, 810mila euro, a cui si aggiungono 1,3 milioni arrivati dalla Regione. Per il 2023 ci sono altri due milioni. Tre milioni sono garantiti dal 10% aggiuntivo previsto dalle norme Pnrr. Non è detto che bastino, ma è un inizio. Quanto alla spesa energetica, oltre ai lavori di efficientamento, il Broletto sta anche pensando di creare un ufficio ad hoc per realizzare impianti fotovoltaici sui tetti degli istituti scolastici. E, ha rimarcato il presidente Alghisi, si guartda con interesse alle Comunità energetiche. Si vedrà.
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