Protezione civile, un'esperienza formativa per 31 ragazzi di Rezzato

È terminato il secondo campus «Anch’io sono la Protezione Civile»: una settimana faticosa, di formazione, ma piena di risultati
I ragazzi che hanno preso parte al campo scuola - © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi che hanno preso parte al campo scuola - © www.giornaledibrescia.it
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È terminata nei giorni scorsi con la consegna degli attestati di partecipazione da parte del sindaco di Rezzato Giovanni Ventura e un gustoso spiedo con i genitori, l’avventura dei 31 ragazze e ragazzi età media 12 anni, che hanno partecipato al secondo campus «Anch’io sono la Protezione Civile» organizzato dal sodalizio Monte Regogna di Rezzato presieduto da Francesco Zanardelli.

Un’esperienza che li ha visti vivere in simbiosi con i coetanei, senza il supporto dei telefonini e messi a tu per tu con una realtà di fatica e abnegazione, che ha consentito loro di prendere coscienza di cosa significhi essere volontari di Protezione Civile. Volontari «adulti» che sono stati presenti di persona al camp, e che per sei giorni, grazie ad un’organizzazione rodata, li hanno seguiti passo passo nella loro esperienza, con dimostrazioni sul campo di come si fronteggiano le emergenze che siano incendio alluvioni o ricerche di persone smarrite. Tutte quelle azioni, insomma, che un volontario di Protezione Civile impara impegnandosi con faticose esercitazioni e vivendole purtroppo molte volte nella realtà.

Il campo scuola è terminato con una cena con ragazzi e genitori - © www.giornaledibrescia.it
Il campo scuola è terminato con una cena con ragazzi e genitori - © www.giornaledibrescia.it

Una realtà che ha colpito molto i ragazzi - come hanno raccontato Alessia, Serena, Beatrice, Ludovico, Diana e, ancora Federico Christopher, Sergio per citarne alcuni - e che li ha sorpresi con la dimostrazione di quanto sia impegnativo essere divise gialle. Tutti infatti hanno ammesso che è stata una settimana faticosa un po’ anche per il caldo, ma interessante, piena di sorprese e persone speciali, in primis i loro tutor che sono riusciti ad interessarli in molti argomenti. Presenti anche membri della Polizia Locale, i volontari di altri sodalizi di Procivil, o quelli del Cosp di Mazzano o i Vigili del Fuoco, che si sono messi a disposizione per insegnare le molte regole dell’emergenza e non solo.

Imparare

Ognuno di loro ha sentito e appreso in modo diverso le varie lezioni. Cristopher ad esempio è stato colpito dal massaggio cardiaco per rianimare una persona, tanto che ora si sentirebbe in grado di farlo. Federico, 11 anni, ha imparato invece l’importanza dell’ascolto, «perché solo così si imparano molte cose», anche perché al termine della giornata erano sottoposti a test con valutazione. Accanto alle dimostrazioni i ragazzi hanno anche contribuito fattivamente alla vita quotidiana del campo, apparecchiando e sparecchiando, pulendo i bagni e le docce a turno, nella consapevolezza che in una comunità tutti devo dare il proprio contributo. Un plauso oltre che ai 20 e più volontari che si sono alternati in questi giorni, va alle cuoche che hanno preparato gustosi manicaretti. Non si sa quanti di loro in un futuro raccoglieranno il testimone, ma di certo ora sono consapevoli di cosa significa impegnarsi per gli altri.

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