Protesta #ioapro, la Prefettura: «Controlli e sanzioni»

Alcuni bar e ristoranti domani aperti per protesta: «Si interverrà nei confronti di quanti parteciperanno all’iniziativa»
Tavoli vuoti. Il 20% degli esercenti bresciani non  riaprirà - © www.giornaledibrescia.it
Tavoli vuoti. Il 20% degli esercenti bresciani non riaprirà - © www.giornaledibrescia.it
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Chi protesta, chi controlla e sanziona
Se da una parte infatti alcuni «ristoratori ribelli» promettono che apriranno in orari non consentiti la Prefettura promette che si interverrà «nei confronti di quanti parteciperanno all’iniziativa» #ioapro.

«Le attività del settore somministrazione sono al limite – osserva Stefano Boni, direttore Confesercenti Lombardia Orientale, che pure non nega che la campagna #ioapro sia la cartina di tornasole di una situazione esasperata –: quanto si sta delineando, se non è accompagnato da interventi ben più consistenti di quelli ricevuti finora, porta al fallimento. Prolungare le restrizioni e introdurne di nuove sarebbe il colpo di grazia». 

Sono circa 8mila i bar, ristoranti e pubblici esercizi del Bresciano.

I dati dell’ultimo trimestre non sono ancora disponibili, ma si stima la chiusura di almeno un 30% delle imprese. La vendita da asporto (che sarà revocata se le regioni rientrano in zona rossa) «è stata più un costo che un guadagno – sottolinea Walter Zugno, vicepresidente Fiepet provinciale –, ma serve per mantenere almeno un rapporto con i clienti. Molti di noi non hanno ricevuto i ristori e la cassa integrazione copre solo il 60% delle ore lavorate. Non saranno rinnovati tantissimi contratti per gli stagionali o i lavoratori a chiamata; c’è troppa incertezza».
 

Cosa rischiano effettivamente i pubblici esercizi che vìolano le disposizioni da Dpcm? Non soltanto una multa, ma anche la chiusura prolungata e addirittura pene che possono arrivare fino a 18 mesi di carcere. Le normative per il contrasto al contagio da Covid-19 prevedono, per chi  non rispetta i divieti, una multa che va da un minimo di 400 a un massimo di 3mila euro, cui si aggiunge però anche l’obbligo di chiusura dei locali, da 5 a 30 giorni (secondo disposizione del prefetto). In caso di recidiva, la sanzione viene raddoppiata. 

E così domani, chi deciderà di mettere in atto la protesta dovrà stare attento perchè, come sottolineato da palazzo Broletto «benchè sia comprensibile nello spirito, resta, in termini giuridici, palesemente illegittima, e moralmente ingiusta rispetto alle numerosissime vittime della pandemia».
Per tale ragione domani è stata disposta «un’intensificazione dei servizi di vigilanza e di controllo». 

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