Previsioni meteo, sbagliando si impara

Sbagliando si impara. Lo sanno bene i meteorologi, che ogni giorno analizzano carte e modelli matematici cercando di fare previsioni del tempo affidabili e precise. Spesso ci riescono, ma a volte gli errori sono inevitabili. Come amava ripetere il generale Andrea Baroni, scomparso nel 2014, «le previsioni si chiamano così perché esprimono la probabilità che si verifichi un evento, altrimenti le chiameremmo certezze». Parole sante.
Le dinamiche dell’atmosfera sono estremamente complesse, e non sempre i modelli matematici riescono ad inquadrarle con precisione. In certi casi bastano piccoli spostamenti delle aree di alta o bassa pressione per stravolgere una previsione, e la giornata di ieri fornisce un ottimo esempio: sembrava certo l’arrivo del Föhn, con temperature in netto rialzo e massime vicine ai 25°C, ma nel giro di poche ore la previsione è stata letteralmente ribaltata. Può capitare, non c’è nulla di cui vergognarsi.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato