Premio della Brescianità a quattro personalità

Sono stati assegnati a Camilla Baresani, Giuseppe Cassinis, Vasco Frati e Attilio Gastaldi.
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Una giornalista e scrittrice dalle radici bresciane; un geologo, che ha firmato importanti studi di stratigrafia sulle Prealpi bresciane; uno storico, anche dell’arte, promotore di cultura; un professore emerito di ginecologia e ostetricia, che ha contribuito alla nascita dell’Università degli studi di Brescia.

Sono i quattro insigniti del Premio della Brescianità santi Faustino e Giovita, ideato nel 1977 dall’ex sindaco Bruno Boni e da Giuseppe Inselvini. Oggi, dopo una decina d’anni di pausa, è promosso per l’undicesima volta dall’Ateneo di Brescia e dalla Fondazione Civiltà Bresciana. Nella lista di simboli di brescianità da oggi c’è Camilla Baresani, 51 anni, autrice di romanzi e rubriche, collaboratrice di quotidiani.

Dalla scrittura alla stratigrafia: premiato il geologo Giuseppe Cassinis, che ha fatto ricerca "soprattutto nel bresciano, nelle Alpi centrali, tra il lago di Garda, l’Adamello, la Pianura Padana e il lago d’Iseo". Insomma, a Brescia ha lavorato per circa 50 anni. Bresciano doc anche Vasco Frati, premiato, lo ha riconosciuto lui stesso, per la "realizzazione del Museo della città nel complesso di Santa Giulia San Salvatore".

Premiato poi, anche per aver partecipato alla fondazione dell’Università di Brescia, il professor Attilio Gastaldi, 88 anni. "Penso che sia stata veramente una fortuna per me approdare a Brescia" ha detto, ricordando la sua lunga carriera all’ospedale Civile.
 

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