Premio Bulloni: Maria Cucchi, volontaria a 91 anni mai stanca di dare

Da 40 anni l’impegno per gli altri: che siano donne in difficoltà o i poveri dell’Africa, per lei sono «seconde famiglie»
Maria Cucchi vincitrice del Premio Rotary Brescia Nord - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Maria Cucchi vincitrice del Premio Rotary Brescia Nord - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Maria Cucchi trasmette serenità e gioia alle tante persone che la incontrano, che incrociano il suo sguardo gentile e amorevole, ora al Convento Carmelitano in Castello dove per tre mattine la settimana, da quarant’anni, come volontaria accoglie chi arriva in portineria; ora al Centro per la vita e al Centro di Ascolto della Cappellania ospedaliera del Civile, dove si è presa a cuore e ancora oggi si prende cura delle donne che si trovano dinnanzi alla drammatica decisione sull’interruzione volontaria della gravidanza; ora a uno dei numerosi banchetti di raccolta fondi per le missioni in Madagascar. E non lesina parole di conforto o preghiere per le molte persone che le sono amiche, alla parrocchia di San Giacomo o tra le clarisse di clausura.

Sempre «con delicata gentilezza, pazienza senza limiti, acuta intelligenza e lucidità di pensiero, con profondo rispetto per la libertà altrui», come riconoscono i promotori della sua candidatura, coronata dal Premio Rotary Brescia Nord. «Sono piena di gioia ed entusiasmo - confida - ma non devo pensare agli anni che ho (sono nata nel 1931), non mi piango addosso e la fede è un grande dono che mi sostiene».

Nonostante le dure prove che ha dovuto affrontare nella vita come la morte della prima dei suoi tre figli e poi dell’adorato marito Mario, non c’è disperazione nella sua voce quando ne parla. Subito incalza e dice: «Sono bisnonna, sa? Ho cinque nipoti! Quando sono rimasta vedova mi sono fatta forza, ho studiato e ho preso la patente (a 67 anni) per potermi muovere autonomamente». Cosa che continua a fare ancor oggi, per raggiungere le sue «seconde famiglie» cui dedica il suo tempo in maniera generosa. «Sono molto contenta del premio - conclude - perché potrò aiutare ancora di più le persone più sfortunate».

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