Prealpino, campanile pericolante dopo il maltempo

Dopo la verifica strutturale alla chiesa parrocchiale Santa Giulia dichiarato inagibile anche il tendone delle feste
  • Il campanile della parrocchia di Santa Giulia
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«Pericolante». La sentenza dei tecnici del Comune, sentiti i Vigili del fuoco, non sembra per ora lasciare molto spazio agli appelli. «È da tempo che teniamo monitorato il nostro campanile, ma dopo il maltempo di inizio mese che ha colpito il Prealpino e le zone limitrofe, abbiamo chiesto al comando dei Vigili del fuoco di effettuare una verifica strutturale sul campanile. L’esito è stato che la costruzione che regge la cella campanaria manifesta in alcuni tratti portanti il distacco del calcestruzzo che sigilla i ferri dell’armatura che a vista appaiono in alcuni punti ossidati e scollati dal legante» spiega il parroco, don Adriano Verga.

Dall’esito dei controlli è emerso che il campanile resta tecnicamente inagibile e quindi da oggi le campane non potranno essere suonate. Per questo la Loggia ha emanato un’ordinanza ad hoc. «In realtà già da tempo suoniamo le nostre campane solo a martello, per evitare le sollecitazioni meccaniche delle corse sulla struttura in calcestruzzo. Il problema è che il campanile insiste sul tendone che usiamo per le feste e quindi anche questo non è più considerato agibile» continua il parroco.

Costruito nel 1959, il campanile della parrocchia di Santa Giulia è una dotazione considerata «tecnologica» dall’allora Prg che ammise in deroga di sopraelevare il gioco di campane. Da allora però la manutenzione sulla struttura è stata solo di tipo ordinario, con rabberci alle parti ammalorate che tuttavia sono portanti. Nel frattempo va detto che la parrocchia proprio in occasione del fortunale di inizio agosto ha riportato danni molto pesanti.

«Solo il tetto dell’edificio dell’Acli comporta una spesa superiore ai 35mila euro per il suo rifacimento. In più le tegole sono cadute sulla copertura ultimata proprio quel giorno del bocciodromo, creando ulteriori danni per decine di migliaia di euro» continua il parroco. Ora l’appello va al Comune, «perché anche la parrocchia possa fruire dei contributi sulle opere pubbliche pari all’8 per cento degli importi» continuano dalla Parrocchia, anche perché l’emergenza maltempo potrebbe essere coperta solo parzialmente dalle assicurazioni.

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