Poste: "Mille persone per recapitare 700mila buste"

Chiari, Palazzolo, Torbole, Manerbio, Desenzano, Lonato... L'elenco delle lamentele sul servizio postale in questi giorni si è allungato. Telefonate, lettere, e mail, per dire di corrispondenza arrivata in ritardo, non consegnata o imbucata nella cassetta sbagliata. E Poste Italiane, sotto la pressione della protesta, cerca di dare una spiegazione. Non solo si difende, ma vuole anche spiegare che al più presto il servizio sarà migliore. O almeno, così promette.
"Nessun taglio, nessuna smobilitazione, ma una riorganizzazione che ha richiesto impegno e investimenti": sostiene Franco Scapin, responsabile dell'Area logistica territoriale Lombardia. Anche per replicare alla convinzione diffusa che Poste Italiane ormai si occupi di tutto, dai prodotti bancari ai telefonini, fuorché della corrispondenza. E Scapin così tratteggia la logica che sottende a tutta l'operazione: "Negli ultimi anni Poste Italiane ha mirato a migliorare i presidi delle due aree nelle quali è impegnata, quella finanziaria e quella logistica. Per questo ha scelto di rendere autonoma l'organizzazione del recapito della corrispondenza. Nel Bresciano sono stati individuati 22 Centri di distribuzione, che fanno capo a un Recapito area manager, che nel caso di Brescia corrisponde esattamente all'intera provincia. Ogni centro ha a disposizione un numero proporzionato di addetti: si va da un minimo di 25 persone ad un massimo di 150 per Brescia città". Per la distribuzione della posta, nel Bresciano sono impegnate un migliaio di persone: 840 portalettere e 150 impiegati nei vari centri.
Un migliaio di addetti muove una massa postale che ammonta a ben oltre 200 milioni di "pezzi" l'anno. Scapin elenca: "Ogni giorno tra città e provincia vengono recapitate circa 200mila buste di posta prioritaria, 250mila buste ordinarie, 230mila plichi fra stampe, giornali e riviste, dai 25 ai 30mila pezzi "a firma", cioè raccomandate e assicurate. Tutta questa corrispondenza viene smistata a 788 zone di recapito e viene distribuita usando 830 mezzi di trasporto. Si va dalla bicicletta alla bici elettrica, agli scooter, alle Panda, ai Doblò e ai Ducato, a seconda delle necessità. La riorganizzazione è divenuta necessaria per dare alla "lavorazione" della corrispondenza un'impostazione più efficiente, per dare all'intero processo uno stampo più industriale..."
Ma questo ragionamento lascia un dubbio: razionalizzazione spesso fa rima con tagli e riduzione. Anche a Brescia?
Scapin nega ci siano tagli: "Semmai si può ragionare di ridistribuzione delle risorse a livello nazionale". E parla di investimenti: "Negli ultimi due anni sono stati impegnati due milioni e mezzo di euro per creare i cinque centri di "polarizzazione" di zona. Tre sono già attivi e sono quelli di Leno, Boario e Chiari. Altri due, quelli di Salò-Roè Volciano e Verolanuova, sono pronti per partire tra qualche settimana". E anche per il personale - dice - "abbiamo effettuato 90 assunzioni a tempo indeterminato e si punta a sostituire tutti i contratti a termine, che ora sono un'ottantina, con assunzioni stabili, in modo da riservare l'uso di precari solo ai casi di emergenza".
Ma come si risponde alle crescenti lamentele sui disservizi? Alle Poste si fanno essenzialmente tre appunti: i frequenti ritardi, le file agli uffici per ritirare le raccomandate che non vengono più consegnate personalmente, gli errori dei portalettere che infilano la corrispondenza nella cassetta sbagliata. Quali risposte a queste contestazioni?
Secondo Scapin la riorganizzazione dell'intero sistema dovrebbe portare ad un rapido abbattimento dei ritardi. E anche per le raccomandate il servizio dovrebbe avere sensibili miglioramenti. E spiega: "La mancata consegna diretta delle raccomandate comporta anche per noi una ricaduta pesante in termini di costi. Non perde tempo solo il cliente costretto a recarsi in ufficio, ma anche il nostro personale. Puntiamo perciò ad una riorganizzazione più efficace. Per ora solo in città, ma abbiamo dotato i portalettere di computer palmari che dovrebbero facilitare la consegna diretta".
Poste italiane si sta riorganizzando anche perché l'era del monopolio sta per finire e la concorrenza con altri sistemi postali potrebbe portare più di una sorpresa. Promettono efficienza e puntualità. Staremo a vedere.
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