Poste confermano: il piano di chiusure va avanti

Il piano prevede la chiusura di alcuni uffici e l’apertura a giorni alterni di altri
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Nessuna marcia in dietro, nessun margine per rivedere le decisioni: così Poste Italiane ha risposto a Provincia e Associazione Comuni Bresciani che, insieme ai sindaci, avevano chiesto alla Spa di rivedere la decisione di la riorganizzazione degli uffici postali.

Il piano prevede la chiusura di alcuni uffici e l’apertura a giorni alterni di altri. 16 gli interessanti nel bresciano: chiusi quelli di Botticino Mattina Brozzo, Cogozzo, Cogno, Magno di Gardone, Mazzano, Castelletto di Leno, Provezze.

Mentre verrà ridimensionato l’orario degli uffici di S. Martino della Battaglia, San Pancrazio, Ponte Caffaro, Incudine, Ono S.Pietro, Maderno, Prestine, Valvestino.

E dopo l’incontro non c’è stata nessuna apertura. Il 13 aprile si parte. “Resta quindi la preoccupazione – ha detto il presidente della Provincia  Pier Luigi Mottinelli – in particolare per i piccoli comuni. E’ necessario mantenere un confronto costante”.

Dal canto suo il presidente di Acb Gabriele Zanni ha invece voluto porre l’accento sulla soluzione del “portalettere telematico” studiata da Poste Italiane per ovviare alle chiusure. Una figura grazie alla quale si potrà non solo ricevere posta ma anche, ad esempio, ricaricare carte prepagate. “Una soluzione dice Zanni – che la comunità ancora non conosce. I cambiamenti – continua – potevano essere fatti in maniera graduale”.

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