Ponte di via Volturno, quali sono le strade più sotto stress per il traffico

Le code sono inevitabili a causa della chiusura della principale direttrice nord-sud della città
  • Il traffico in città causato dall'incidente del ponte di via Volturno
    Il traffico in città causato dall'incidente del ponte di via Volturno
  • Il traffico in città causato dall'incidente del ponte di via Volturno
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    Il traffico in città causato dall'incidente del ponte di via Volturno
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Code. Inevitabili quando la principale direttrice nord-sud della città finisce tagliata in due. La chiusura del ponte di via Volturno crea soprattutto nelle ore di punta disagi a molti automobilisti e trasportatori. E nonostante gli sforzi di tecnici e Polizia Locale per definire percorsi alternativi, a poco più di 48 ore dallo schianto dell'autogrù, alcune delle strade su cui si va riversando il traffico della tangenziale Ovest appaiono a dir poco congestionate.

Snodi che già di per sé costituiscono colli di bottiglia per la viabilità cittadina sono saturi: è il caso di via Fiume, dove auto e mezzi pesanti si riversano provenendo da sud quando il flusso di veicoli viene deviato su via Volturno subito prima del viadotto lesionato. A seguire il fiume di mezzi si riversa su via Sant'Eustacchio e il crociale con via Attilio Franchi, dove pure si procede a passo d'uomo.

Non va meglio a ridosso di via Milano e via Vallecamonica: chi lascia la ovest allo svincolo di via Milano, infatti, o impegna direttamente quest'ultima in grado di riassorbire un flusso veicolare sostenuto, ma comunque già trafficata di suo, o in molti casi punta verso via Albertano da Brescia, nel tentativo di aggirare il blocco passando da Sant'Anna e dall'Oltremella. Anche qui le code sono l'esito costante specie nelle ore più calde.

Via Chiusure completa il quadro delle strade chiamate a fare gli straordinari sul versante Sud della tangenziale «spezzata». I mezzi procedono a passo d'uomo per il numero elevatissimo e i disagi per pendolari e residenti sono evidenti. Meno complicata sembra invece la situazione nella nord della città.

L'auspicio è che questa situazione sia destinata a perdurare solo pochi giorni, fino a quando cioè non sarà possibile ripristinare almeno parzialmente il transito dei mezzi sotto il viadotto danneggiato, così da garantire una boccata di ossigeno alla viabilità cittadina. Prima che riaprano le scuole e che per molte aziende il ritmo produttivo torni a pieno regime. Con quel che ne consegue sulle strade.

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