Polmonite, gravi ma stazionarie le condizioni dei malati

Cinque ancora i ricoverati in terapia intensiva nei vari nosocomi. Attesa per i risultati delle autopsie dei due deceduti
Analisi nei laboratori di Ats Brescia (foto d'archivio) 
Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Analisi nei laboratori di Ats Brescia (foto d'archivio) Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
AA

Resta alta l’attesa dei responsi delle analisi. Di quelle fatte sui campioni di acqua e terra prelevata dal personale dell’Azienda tutela della salute lungo il fiume Chiese, nelle torri di raffreddamento di quattro aziende della zona, ma anche dai pozzi, dalle fontane pubbliche e dagli appartamenti di chi ha contratto il batterio della legionella.

E attesa c’è anche per gli esiti dell’autopsia fatta nella giornata di giovedì all’ospedale Civile sul corpo del 68enne di Roè Volciano morto all’ospedale di Gavardo nei giorni scorsi proprio per polmonite. I tempi delle risposte si dilatano. A breve non dovrebbero essere disponibili nemmeno quelle circa le verifiche fatte sulle cause della polmonite che il 4 settembre ha stroncato l’84enne di Carpenedolo, forse la prima vittima della legionella.

Dagli ospedali dove sono ricoverate le persone che al momento, a causa della legionella, versano nelle condizioni di salute più preoccupanti ieri non sono arrivate notizie negative. Sono in tutto cinque le persone in terapia intensiva. È sempre grave, ma stazionario, il quadro clinico del 29enne di Roè Volciano immuno depresso ricoverato al San Gerardo di Monza. Stesse condizioni anche per un altro paziente del nosocomio brianzolo, il 43enne di Remedello con problemi cardiaci già ricoverato in precedenza negli ospedali di Castiglione delle Stiviere, di Mantova. Stazionarie anche le condizioni di un’altra remedellese; una 67enne ricoverata a Mantova. Anche per lei nessuna novità di particolare rilievo dopo i segnali di miglioramento evidenziati nella giornata di giovedì.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia