Politiche 2022, cosa promettono i partiti ai Millenial e alla Generazione Z

Come si esprimono su temi come ambiente e diritti? Ecco le tabelle che mostrano la posizione delle coalizioni
POLITICA, GIOVANI DISTANTI
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Messaggio a leader e candidati: no, non basta attorniarsi di giovani sui palchi allestiti per le arringhe elettorali per dimostrare di essere vicini alla generazione Z e ai Millennial. A scandirlo ogni volta, in ogni ambito, sono le voci degli stessi giovani, che ricordano ai partiti come - anche nei dibattiti pubblici che alimentano social e programmi tv - discutano tra loro di temi che non giudicano per nulla cruciali, azzerando totalmente il confronto sull’agenda che agli under 40 sta invece maggiormente a cuore. Tradotto: ambiente, diritti, lavoro.

Nelle tabelle (fonte: «Indecis.it» con «Pagella politica») si può vedere come i programmi delle singole liste rispondono a due dei filoni giudicati fondamentali da ragazzi e ragazze, ossia ambiente e diritti (al tema del lavoro il Giornale di Brescia ha dedicato una serie di focus ad hoc). Ora riassumiamo invece le promesse che le quattro forze politiche indicate in vantaggio nei sondaggi (vantaggio nella propria coalizione e rispetto agli avversari) prospettano per i giovani.

FdI e Pd

Per il partito di Giorgia Meloni, «investire sulle politiche per i giovani significa liberare nuove energie, aprirsi all’innovazione, coltivare talenti, produrre sviluppo». Le proposte includono il «diritto allo sport, all’arte e alla cultura», investimenti su impianti sportivi e strutture dove praticare musica, arte, teatro, danza. FdI punta su una scuola che deve «diventare il centro nevralgico del territorio», ma anche sull’istituzione di borse di studio per meriti sportivi e artistici e sulla lotta agli spacciatori. Come affrontare la disoccupazione giovanile? Potenziando il sistema degli incubatori d’impresa per le startup, aumentando i fondi per l’autoimprenditorialità giovanile, rafforzando il fondo di garanzia per il mutuo sulla prima casa e favorendo esperienze all’estero.

Il partito di Enrico Letta si concentra su diritti, ambiente, ius scholae e integrazione, sport. Il Pd, oltre alla «dote ai 18enni», chiede lo stop degli stage gratuiti, l’azzeramento dei contributi per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani fino a 35 anni e il sostegno alle ragazze e ai ragazzi nel percorso per uscire di casa prima. Letta propone anche la pensione di garanzia («che stanzi fin da subito le risorse a garantire una pensione dignitosa a chi ha carriere lavorative discontinue e precarie»), il miglioramento dell’assegno unico e universale per i figli a carico, il voto ai 16enni.

M5s e Azione-Iv

Il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, propone il riscatto gratuito della laurea, incentivi all’imprenditoria giovanile, la sburocratizzazione delle startup e la stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa «da parte degli under 36», la proroga dello sgravio per l’assunzione di giovani under 36 e la pensione garanzia giovani. Carlo Calenda e Matteo Renzi vorrebbero che a «ogni euro speso per la fascia over 65» sia accompagnato «almeno un euro speso per la fascia under 35». Azione e Italia Viva chiedono di incentivare l’imprenditorialità giovanile, rafforzare i servizi di orientamento, riformare «Garanzia Giovani» e regolare i tirocini. In agenda anche semplificare l’accesso alle professioni, consolidare le competenze con piani di studi universitari e investire in competenze digitali.

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