Politiche 2022, Azione-Italia Viva: «Riportiamo il territorio in cima all’agenda»

Non «cartello elettorale, ma un progetto nuovo»: Azione-Italia Viva punta a convincere gli indecisi
TERZO POLO, PROGETTO PER IL FUTURO
AA

Non un «cartello elettorale», ma un progetto politico nuovo. Un terzo polo nato «per rappresentare un’alternativa a sovranisti e populisti. Per essere un punto di riferimento per chi non vuol votare chi dice di no a tutto e nemmeno chi vuol mandare i conti pubblici allo sbando». Così Fabrizio Benzoni, segretario provinciale di Azione e capolista nel plurinominale alla Camera, ha fatto ieri gli onori di casa accogliendo la stampa nella sede di piazza Bruno Boni per presentare i candidati della lista unica formata da Azione e Italia Viva, che anche a Brescia punta all’exploit elettorale. Anche come volano per Loggia 2023.

Tutti presenti tranne Matteo Renzi, capolista nel plurinominale al Senato, impegnato ieri a Milano con Calenda per il lancio ufficiale della campagna («ma sarà presto a Brescia» assicurano) e il neo acquisto del terzo polo il ministro Maria Stella Gelmini, trattenuta a Roma.

  • La presentazione dei candidati di Azione-Italia Viva
    La presentazione dei candidati di Azione-Italia Viva
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    La presentazione dei candidati di Azione-Italia Viva

Come lei l’onorevole Annalisa Baroni ha detto addio a Forza Italia «il giorno stesso della crisi di Governo. Non mi riconoscevo più nel partito che ha mandato a casa il migliore degli italiani». La deputata mantovana, candidata nel plurinominale alla Camera, conferma di aver trovato nel terzo polo «valori moderati, liberali, riformisti. È una casa in cui mi trovo in sintonia, sia a Roma che qui in Lombardia». «Una formazione di cui sono orgogliosa» le fa eco l’avvocato Monica Lippa, candidata nel collegio uninominale «Desenzano».

Le sfide

Non nascondono, i candidati di Azione-Italia Viva, che la prima sfida sarà quella di «rendere riconoscibile e attrattivo questo brand nuovo». Lo evidenza Guido Galperti, politico di lungo corso e ora candidato alla Camera nell’uninominale per il collegio Città e Hinterland: «Il simbolo che vedete non esisteva fino ad un mese fa. Riuscire a far passare questa nuova proposta è il primo, non facile, obiettivo. Per quel che riguarda la mia campagna si concentrerà principalmente su tematiche e problemi dell’area vasta che non possono essere risolti senza l’apporto del Governo: dalle bonifiche al tema della metropolitana, passando dalle infrastrutture, fra cui l’aeroporto. Bisognerà portare le questioni locali nell’agenda del Parlamento».

Un punto, questo, in cima alle priorità dei candidati bresciani. Lo rimarcano Riccardo Canini e Massimo Ottelli. Il primo, in corsa nell’uninominale alla Camera, è sindaco di Dello; il secondo, in lizza per Montecitorio nel collegio Valli, è presidente della Comunità Montana di Valtrompia e vicesindaco di Sarezzo. «Sono sindaco da tre anni - dice Canini - e ho vissuto qualunque cosa: dalla supercella del 2019 al Covid, dall’emergenza idrica agli incendi. Eppure in questi anni non ho ricevuto chiamate da nessun parlamentare, anche solo per esprimere vicinanza alla comunità. Ciò significa che c’è un distacco enorme fra la gente e la politica nazionale. Un vuoto che dovremo cercare di colmare, mettendo parimenti in campo un impegno in favore della semplificazione burocratica».

Ricucire le distanze

«È imperativo ridurre il distacco fra il Governo e le autonomie locali» gli fa eco Ottelli. «Il Pnrr sta mettendo a disposizione risorse importanti per territori periferici, ma è necessario supportare i Comuni affinché siano in grado di intercettare e adoperare le risorse». «Il tema delle amministrazioni locali è fondamentale - conferma Benzoni, consigliere comunale in Loggia -. Come fondamentale è contribuire alla costituzione di un Parlamento del territorio». Per arrivare a Roma, però, bisognerà convincere gli elettori della bontà del progetto. Come? «Con la nostra competenza e credibilità» esplicita Giorgio Ferrari, in lizza nel pulirinominale per Montecitorio.

«La differenza fra noi e le altre forze politiche sta nella credibilità del programma. Se parliamo di diritti civili abbiamo alle spalle il governo Renzi, che ha messo la fiducia sulle unioni civili; se parliamo di industria 4.0 abbiamo alle spalle il ministro che l’ha creata e in tema Irpef abbiamo alle spalle gli 80 euro. Non possiamo regalare una maggioranza schiacciante a persone hanno dimostrato nel tempo di non sapere cosa farne». «C’è una parte d’Italia che sentiva la necessità di essere rappresentata. E il terzo polo vuole offrire un’alternativa a chi crede che sia tempo di cambiare il nostro Paese. La mia età è un valore aggiunto - dice la più giovane della compagine, la 29enne Mariaemma Sala, che corre per la Camera nel plurinominale -, così come la grande esperienza politica dei colleghi: è importante avere persone preparate che possono dare valore aggiunto anche nelle Commissioni».

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