Più matrimoni, ma meno figli: 455 culle vuote nel Bresciano

Questo il calo delle nascite registrato nella nostra provincia. Tornano invece a crescere le celebrazioni
Anche nelle nostra provincia nascono sempre meno neonati © www.giornaledibrescia.it
Anche nelle nostra provincia nascono sempre meno neonati © www.giornaledibrescia.it
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Meno bimbi nati in Italia, meno bimbi nati a Brescia: la nostra provincia segue il trend nazionale quando si tratta di denatalità.
A livello nazionale il calo è di 12mila bimbi, a livello bresciano siamo a quota 455: se il 2015 ha portato in provincia 11.013 bebè, il 2014 ne ha regalati 10553, per una flessione di poco superiore al 4,5%.

Per contro, dopo anni sono tornati a crescere i matrimoni a livello nazionale. E anche in questo caso Brescia segue il trend, con celebrazioni che sono passate dalle 3.707 del 2015 alle 3.861 del 2016.

 


Tornando ai bimbi, la città tiene, con circa 1.500 nuovi nati sia nel 2015 che nel 2016. L'andamento nel resto della provincia è invece a macchia di leopardo, con dati significati non tanto nei valori assoluti ma in percentuale, come a Longhena, dove il tasso è dell'800% e i neonati sono passati da 1 a 9.

A giocare un ruolo chiave sono certamente gli stranieri, ma meno rispetto al passato: «Il numero di figli per mamma italiana è 1,3, per la mamma straniera 2,3, in calo rispetto al passato - spiega Valerio Corradi, docente di Sociologia del territorio in Università Cattolica -. Così come si avvicina l'età media del primo parto: per le donne straniere è a 29 anni, per le italiane a 32. Questo significa che c'è condivisione di cultura e situazione socio-economica, le famiglie bresciane e quelle straniere si assomigliano sempre più».

Significativo, poi, il numero di bimbi nati da coppie miste, in crescita nel 2016 del 26%. Anche questo, secondo gli esperti, è un sintomo di integrazione.

 

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