Piccioni troppo furbi, il gufo non mette paura

Sulla torre campanaria del Duomo vecchio è stato installato un gufo finto contro i piccioni. I risultati, però, non arrivano
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I tecnici la definiscono «tecnologia ottica». I profani invece «uno spaventapasseri». Per i piccioni che infestano i monumenti storici di Brescia dovrebbe trattarsi di uno spauracchio. Tuttavia c’è un problema: che il gufo faccia paura agli uccelli è cosa nota, solo che loro, i prosaici piccioni urbani da grondaia, evidentemente non lo sanno.

Dunque talvolta capita di assistere a delle strane performance da kamikaze in piume e penne affacciandosi alle cupole del Duomo Vecchio di via Mazzini. A poca distanza dal clangore della macchina campanaria della basilica si staglia netta la sagoma di un rapace, saldo sul posatoio. Un profilo chiaramente distinguibile contro il cielo, in cui è inserito un dissuasore acustico, un particolare dispositivo elettronico in grado di produrre il verso di alcuni predatori.

Tutti suoni e misure incruente, che normalmente causano spavento ai volatili molesti stanziati nelle vicinanze dell’impianto, costringendoli alla fuga. Tutto ciò è molto funzionale ed ecologico (tempo fa si parlava di castrazione chimica per i piccioni distribuita con il mangime addizionato o addirittura a piani di abbattimento...).

Peccato però che la forza dell’abitudine e forse l’adattamento ha reso ai piccioni familiare quella sinistra figura appollaiata pronta a balzare sulla preda. Da icona del terrore in artigli e penne è diventata agile posatoio anche per il corteggiamento, nella giusta stagione. Che dire? La Natura non finisce di meravigliare. Ma anche la tecnologia...

Roberto Manieri

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