Piazzale Vivanti, il «palazzone» non si costruirà

La Loggia azzera i 6.500 mq di volumetrie previste nel Pgt e bocciate dai residenti.
Stop al cemento in piazzale Vivanti: le reazioni dei residenti
AA

All’inizio dovevano essere due. Poi, dopo il dissenso dei residenti tradotto in oltre mille firme di bocciatura, si era scesi ad uno solo. E ora gli abitanti della zona nord della città che tanto si erano battuti per la causa possono esultare: in piazzale Vivanti non sarà costruito nessun nuovo palazzone.

Ad azzerare al suolo le previsioni volumetriche contenute all’interno del Piano di governo del territorio sarà la maxi variante al piano firmata dall’assessore all’Urbanistica, Michela Tiboni. L’annuncio arriva però direttamente dal sindaco Emilio Del Bono: «I volumi previsti in piazzale Vivanti saranno cancellati in toto e in questo modo, con l’approvazione della variante cui stiamo lavorando, questa vicenda può considerarsi definitivamente chiusa».

Il riferimento del sindaco corre al progetto - o forse sarebbe meglio dire ai progetti - che aveva sollevato una polemica infuocata sfociata in raccolta firme, proteste, assemblee pubbliche e contestazioni.

Una storia antica, quella di piazzale Vivanti, che vede il suo inizio nel vecchio Prg, dove era prevista la realizzazione di 5.500 mq di nuove costruzioni. Poi, nel 2007, la Giunta Corsini preventivò il cosiddetto «primo incremento»: da 5.500 si sarebbe passati a 7.500, spalmando i metri cubi aggiunti all’interno del progetto pensato per l’edificio affacciato su viale Europa. Quindi, la «svolta» che ha riacceso i riflettori sul piazzale: dopo una prima fase di progettazione, l’Amministrazione Paroli scelse di disgregare le volumetrie, dando vita ad un condominio «bis» di 5mila metri cubi e raddoppiando così le volumetrie iniziali (da 5.500 a 10mila).

In fase di discussione del disegno urbanistico, complici le osservazioni dei cittadini, si scese poi ai 6.500 mq sanciti nel Pgt. Che la variante Del Bono è pronta a rottamare. E i residenti, stando alle prime reazioni, ringraziano. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia