Pesava 370 grammi: ora ha tre anni e sta bene

In media il peso degli «estremi» si aggira intorno ai 500-600. Storia del più piccolo in assoluto seguito nella terapia intensiva del Civile
AA

Lo scorso mese, alla Giornata mondiale della prematurità che si è festeggiata anche al Civile, c’era un ospite veramente eccezionale: il bambino che tre anni fa era nato dopo 23 settimane di gestazione e pesava 370 grammi, scesi a 340 dopo il calo fisiologico
Il più piccolo in assoluto seguito e curato nella Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Civile. 
Sorridente in braccio alla mamma, è stato motivo di speranza per i genitori che ogni giorno scrutano con attenzione al di là del vetro dell’incubatrice per vedere se il loro figlioletto sta acquistando peso.

«Il caso del bimbo di 370 grammi alla nascita è stato eccezionale - spiega Gaetano Chirico, direttore della Terapia intensiva neonatale -; si parla di prematurità estrema, che è quella con peso inferiore ai mille grammi».
Ad avere il maggior numero di problemi di salute sono proprio i piccoli che nascono prima del termine e che pesano meno di un chilo e mezzo. Il 10% di loro ha disturbi neurologici o sensoriali gravi (spesso soffrono di cecità); il 10-15% non riesce a sopravvivere e il 20% presenta segnali minori, che si risolvono con la crescita.
«Anche noi ci chiediamo spesso se ha senso fare il possibile per mantenere in vita questi bambini - conclude Chirico -. La risposta è semplice: se il bambino ha la capacità di sopravvivere, noi medici dobbiamo fare il possibile affinché questa capacità possa esprimersi, mettendo in campo tutto quello che la scienza ci mette a disposizione. Gettiamo la spugna solo quando ci rendiamo conto che si tratta di accanimento terapeutico».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia