Permessi di soggiorno illegali, 11 arresti nel Bresciano

Un'organizzazione criminale «vendeva» false assunzioni per ottenere permessi di soggiorno e sussidi. Ottenuti indebitamente 240mila euro
L'operazione è stata messa a punto dalla Guardia di Finanza - © www.giornaledibrescia.it
L'operazione è stata messa a punto dalla Guardia di Finanza - © www.giornaledibrescia.it
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Undici persone, quasi tutte di origini straniere e residenti nel Bresciano, sono state raggiunte da ordinanza di misura cautelare e accusate a vario titolo di associazione per delinquere, finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, permanenza illecita di cittadini stranieri nel territorio nazionale e all'indebita percezione di prestazioni erogate da Enti previdenziali e assistenziali. In particolare, il provvedimento prevede la custodia cautelare in carcere e ai domiciliari e l'obbligo di dimora.

Nell'ambito dell'inchiesta del pubblico ministero Erica Battaglia è emersa la presunta organizzazione criminale che, tramite aziende appositamente create, «vendeva» false assunzioni a centinaia di extracomunitari, per vari utilizzi (ottenere permesso di soggiorno, disoccupazione, cassa integrazione o misure alternative al carcere).

L'operazione

La Guardia di Finanza di Clusone (Bergamo) ha scoperto la presunta costituzione ad hoc di 8 aziende, di fatto non operanti, strumentali alla sottoscrizione di fittizi contratti di lavoro in favore di 93 cittadini extracomunitari, tutti indagati, beneficiari del rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, sussidi economici non spettanti, quali l'assegno ordinario del Fondo di integrazione salariale (Fis) e la Nuova prestazione di assicurazione sociale per l'Impiego (NASpl).

II meccanismo fraudolento messo in atto ha consentito ai 93 soggetti beneficiari di ottenere illecitamente oltre 240mila euro di indebite provvidenze economiche.

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