Perdere il sonno solo per chi vale la pena

La casa nelle prime ore del mattino ha un fascino tutto suo. Il divano e i libri ammonticchiati sul tavolino sembrano dormire, avvolti dall’odore dolciastro delle cose che ci rassicurano. Appena la sveglia tace ognuno mette in atto i suoi «riti» contro la «luna di traverso», benché il rimedio migliore resta sempre la classica tazza di caffè bollente.
È ovvio che si tratta di una questione del tutto personale, del resto molti si svegliano già bendisposti a conversare. Per noi, generazioni iperconnesse, dire che «il mattino ha l’oro in bocca» è diventata una tangibile verità. All’alba non si perde tempo per rispondere ai messaggi degli insonni. Sono le donne che in particolare modo amano il silenzio delle prime luci e nel quale si muovono agilmente. Dopo aver rassettato ritagliano del tempo per se stesse, poichè questa è ancora una prerogativa molto femminile.
La gente potrebbe essere divisa in due grandi categorie: mattinieri e nottambuli. Di fatto dentro questa complessa diversità si cela una visione opposta su come interpretare la vita. Dicono che le femmine si coricano prima dei maschi e si svegliano prima di loro, ma questo aspetto lascia il tempo che trova. In genere l’umanità passa quasi un terzo della vita dormendo, ma per riposare davvero bisognerebbe dormire almeno sette o nove ore ogni notte. Per essere freschi al lavoro o a scuola dovremmo riappropriarci di abitudini antiche e andare a letto «come le galline», ma il computer o il televisore in camera ormai rendono quasi impraticabile un lungo riposo.
Di sera c’è chi si rilassa leggendo e chi guarda film o trasmissioni di vario intrattenimento. La vera perdita di sonno è da attribuire all’inizio dei programmi televisivi in prima serata che, slittati progressivamente oltre le ventuno e trenta e prolungati dai consigli per gli acquisti, terminano a notte inoltrata. Solo il «Grande fratello», in sei mesi di programmazione, ha bruciato milioni di sane ore di riposo, eppure in pochi considerano responsabilmente questo aspetto come un problema. Ogni giorno, i tiratardi con gli occhi gonfi si aggirano negli uffici, nei negozi, sui mezzi come passeggeri o come conducenti. Impiegati sonnacchiosi, operai, studenti e pensionati in costante debito di sonno, emanano strazianti sbadigli per aver assistito a trasmissioni inutili e spesso diseducative. «Non si perde il sonno per chiunque». Fate in modo che sia per qualcuno o per qualcosa che ne vale la pena.
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