Per Mattia un 100/100 che va oltre ogni limite e guarda al futuro

Glielo hanno comunicato attraverso il portale della scuola mentre lui si trovava in piscina a godersi il meritato riposo: il voto che ha conseguito all’esame di maturità è a tre cifre. Ma il 100, per Mattia Tononi di Castenedolo, è molto più che una valutazione: è un sogno che si avvera, è la dimostrazione che si può raggiungere un obiettivo ambizioso e vivere una vita normale anche se si ha la sindrome di Down. Lo pensano Mattia, i suoi famigliari e i numerosi amici. «Sin da quando Mattia era bambino - spiega mamma Giusy - abbiamo sempre cercato di stimolarlo, spronarlo a svolgere le attività che più lo appassionavano e lo abbiamo visto fiorire. Abbiamo fatto delle grandi litigate, come accade con tutti i figli adolescenti. Abbiamo contrattato spesso l’orario di rientro per le uscite serali. Assistere la discussione della sua maturità è stato incredibile, una gioia immensa».
Oltre alla mamma, al papà Massimo e alla sorella Arianna, fuori dalla scuola, l’Istituto Don Milani di Montichiari, a tifare per lui c’erano anche i suoi amici che, a prova conclusa, lo hanno festeggiato tra gli applausi. E, dopo aver gentilmente chiesto a mamma Giusy di lasciar parlare lui perché «insomma mamma, questa è la mia vita!», Mattia ha spiegato che il suo esame orale è stato incentrato sulla seconda guerra mondiale e sui campi di concentramento, argomento che è riuscito a collegare alle diverse discipline e che è stato valutato dai suoi docenti, i professori della classe quinta A dell’indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing.
«A loro, e in particolare alla docente di sostegno Valentina Pizzo e all’assistente ad personam Gianmarco Pippa, va il ringraziamento più grande perché, anche durante la didattica a distanza, non hanno mai smesso di aiutarmi, cosa non sempre facile siccome a volte mi distraggo», racconta Mattia che, oltre ad avere questa determinazione nello studio, ha la passione per il calcio e per il teatro. Frequenta infatti la compagnia di musical «Ado&Gio» dell’oratorio e ama esibirsi sul palcoscenico. Inoltre, Mattia si definisce social e bravo ballerino. «Attraverso la storia di mio figlio - commenta mamma Giusy - vorrei che agli altri genitori che si trovano a vivere un’esperienza analoga alla nostra arrivasse il messaggio che, attraverso una buona rete sociale che è importante costruire nel paese e a scuola, anche ragazzi con la sindrome di Down possono vivere come tutti gli altri».
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