Per i funerali non sarà obbligatorio misurare la temperatura

Accordo tra Cei e governo. Il Vescovo di Brescia mette comunque a disposizione dei parroci termometri e termoscanner
Il vescovo Tremolada benedice i feretri al Vantiniano - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il vescovo Tremolada benedice i feretri al Vantiniano - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Non si potranno ancora celebrare le messe, ma da lunedì 4 maggio sarà possibile dare l’addio ai propri cari morti in queste settimane di lockdown.

La celebrazione dei funerali è un piccolo passo verso il ritorno alla normalità anche per la Chiesa: la Conferenza episcopale italiana, al termine di un confronto con il governo nelle scorse ore, ha comunicato che, contrariamente a quanto stabilito in un primo momento nelle linee guida per tornare a celebrare l’Eucarestia, non sarà obbligatoria la rilevazione della temperatura corporea per partecipare alle esequie di un proprio caro.

Il Vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, ritiene comunque opportuno che ogni parrocchia sia in possesso della necessaria strumentazione e pertanto, come già comunicato ai parroci nei giorni scorsi e per chi lo richiede, la Diocesi metterà a disposizione gratuitamente un termoscanner per la misurazione della temperatura per ogni parrocchia.

Entrando nei dettagli delle disposizioni diffuse dalla Diocesi, resta sospeso il corteo funebre: «Il giorno del funerale il feretro verrà portato direttamente in chiesa, o al cimitero, all’ora convenuta per la celebrazione».

Premettendo che i funerali possono anche essere celebrati all’aperto o al cimitero, la Diocesi precisa, sanificazione: «Prima della celebrazione funebre si provveda a igienizzare i banchi o le sedie e le maniglie delle porte. Per farlo sarà sufficiente passare, specialmente sulle superfici di seduta e di appoggio delle mani, un panno intriso di alcool o di un altro detergente idoneo ad azione antisettica. La medesima operazione venga ripetuta al termine del rito».

Ingresso in chiesa: «Fermo restando che (secondo quanto stabilito dal Dpcm del 26 aprile 2020) le persone che possono partecipare alla celebrazione funebre non dovranno superare il numero di 15, riunendosi sul sagrato, o in prossimità della porta, queste abbiano grande attenzione a mantenere il distanziamento per non creare assembramenti. A tutti deve essere data la possibilità di igienizzare le mani tramite apposito detergente».

Disposizione dei posti:«I fedeli non prendano posto casualmente nei banchi, ma nei posti debitamente contrassegnati, in maniera alternata, mantenendo la distanza di due metri».

Riti di comunione: «Si ometta lo scambio della pace. Prima di distribuire la comunione ai fedeli, il sacerdote si igienizzi accuratamente le mani e indossi la mascherina. Sia lui a passare tra i banchi, distribuendo a ciascuno l’ostia sulle mani, avendo l’avvertenza di evitare il contatto fisico».

Questo quindi per i funerali, per le messe ordinarie si sta lavorando (anche con la Cei) ma è probabile un via libera dall’11 o 18 maggio. È in questo secondo step che le persone che hanno perso un caro in queste settimane potranno chiedere di celebrare una messa in suffragio.

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