Pd: «Tessere Pdl arrivate a chi non le ha chieste»

Il segretario cittadino De Martin segnala due casi anomali: «Così si rischia di inficiare la trasparenza del congresso».
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Tessera numero 158.320 del 2011. Sfondo azzurro e simbolo del Popolo della Libertà. Recapitata nei giorni scorsi direttamente al domicilio di Maria, 52enne residente nella zona ovest della città, che quella tessera garantisce di non averla mai sottoscritta. E notifica l'episodio al Partito democratico. È appunto il segretario cittadino dei democratici, Giorgio De Martin, a farsi portavoce della segnalazione.

Il caso fa seguito a un analogo avvenimento recentemente emerso in capo anche ad una tesserata Pd. «Siamo dinanzi a circostanze di gravità inaudita», denuncia De Martin, i cui toni s'inaspriscono al pensiero «delle risposte finora ottenute dal Pdl: hanno minimizzato, liquidando l'accaduto con alzate di spalle». Ed esclude, il segretario cittadino, che la vicenda possa esaurirsi in due tessere. «Queste sono solo quelle di cui abbiamo ricevuto notizia. Ma è legittimo desumere che in Brescia e provincia ne siano state recapitate molte di più». Il sospetto sorge guardando a contingenze nazionali macroscopiche, «per esempio Bari, o il Veneto».

Difficile pure pensare a uno scherzo di cattivo gusto: «Vista l'età delle persone coinvolte, ci sentiamo di sgombrare il campo dall'idea di una goliardata giovanile».
L'ipotesi che turba gli animi della segreteria cittadina fa riferimento alla data di emissione di entrambe le tessere, recanti l'anno 2011, e alberga nel timore che si tratti di una mossa ad hoc studiata in vista del congresso provinciale, in programma a Brescia proprio oggi. «Possono votare gli iscritti al partito nel corso 2011», per l'esattezza fino al 31 ottobre.

È pur vero, concede De Martin, «che due tessere in più non stravolgono le sorti di un congresso», ma comunque - e sempre «che non vengano a galla altri casi» - si è in presenza «di fatti che evidenziano irregolarità, di gesti lesivi a danno di cittadini che non hanno richiesto di aderire a un partito e si ritrovano con la tessera in tasca». Il Pdl cittadino, dunque, «dovrà fare chiarezza», assumendosi anche l'onere di spiegare come mai, perlomeno per il primo dei due episodi, «la segreteria nazionale sia in possesso addirittura della copia del documento d'identità della nostra tesserata». Giorgio De Martin è inoltre convinto che le anomalie riscontrate vadano a inficiare «non soltanto la regolarità dell'intera campagna tesseramenti», ma la trasparenza «degli stessi congressi provinciali».

Per questo, conclude, «comprendiamo la preoccupazione manifestata dal segretario del Pdl Angelino Alfano», il quale ha annunciato nei giorni scorsi che, qualora fossero registrate situazioni gravi, verrebbero bloccati i congressi.
Raffaella Mora

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