Pcb e Caffaro, il sì definitivo al progetto di bonifica nel 2019

Così negli auspici del riconfermato commissario del Sin Roberto Moreni: piano pronto e 35 milioni a disposizione per i primi 4 anni
Una veduta della Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta della Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
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Il sì definitivo potrebbe arrivare entro la fine del 2019. Quello che vedrebbe definito una volta per tutte il destino dell'area dei veleni, quella porzione del quadrilatero al Pcb su cui insiste proprio la fabbrica che ne fu causa: al progetto operativo di bonifica, già redatto, e destinato nelle intese a disinnescare quella bomba ecologica parte del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro. Aecom, la multinazionale che si è aggiudicata il bando di gara europeo, ora è pronta a passare allo step successivo.

Il progetto riguarda tutti i 108mila mq del sito industriale, ma i lavori saranno suddivisi in più lotti. I primi 35 milioni di euro messi sul piatto sono destinati a coprire gli interventi dei primi quattro anni, ma già nei primi due anni si potranno scorgere cambiamenti in via Milano. Si punta anzitutto alla riqualificazione della porta ovest (con il progetto Oltre la strada), per poi estirpare la contaminazione più elevata, intervenendo sia sul terreno sia sulle acque di falda. Quindi, si procederà con il 50% delle demolizioni (necessarie per intervenire sul sottosuolo), così da «liberare» gli spazi adiacenti alle vie Milano e Villa Glori.

L’obiettivo è portare a casa l’approvazione del Progetto operativo di bonifica «entro la fine dell’anno, così da avviare subito il bando» conferma Roberto Moreni, ancora in attesa che la Corte dei Conti formalizzi la sua riconferma a commissario straordinario del Sin. Obiettivo è di mettere a gara l’intero progetto partendo da quei 35 milioni di euro (sui circa 65 complessivi stimati) già in cassa e disponibili. Scongiurando ricorsi, il cantiere dovrebbe vedere la luce sul finire del 2020.

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