Paura in una villetta a Castenedolo: «C’è un serpente corallo»

Recuperato ieri sera in una cantina un rettile con la livrea che ricorda il Micrurus che ha un veleno tossico, letale per l’uomo
  • Il serpente recuperato in cantina
    Il serpente recuperato in cantina
  • Il serpente recuperato in cantina
    Il serpente recuperato in cantina
AA

Dopo la paura iniziale, la rabbia. Perchè nel rimpallo delle competenze tra Carabinieri Forestali, Polizia Provinciale e associazioni animaliste nessuno ha voluto catturare quel serpente dalle striature nere che tanto ricordava un velenosissimo corallo, letale per l'uomo.

L'altroieri Edoardo, proprietario di una villetta a Castenedolo, è sceso in cantina trovandosi davanti il metro o poco più di un serpente arancione con striature nere. Chiama i Vigili del fuoco che, ispezionata la cantina, non vedono il rettile. Passa la notte: i coniugi non dormono pensando al corallo. Ogni rumore è una scarica di adrenalina. Allora Edoardo non va al lavoro e si rivolge ai carabinieri di piazza Tebaldo Brusato.

Lo mandano alla Polizia Provinciale dove spiegano che la cattura di animali esotici rientra nei compiti della Forestale. Qui nessuno risponde. Esasperato chiama un conoscente che vende animali: il serpente è catturato. È un «falso corallo», con la livrea che ricorda il Micrurus che ha un veleno tossico letale per l’uomo. Il rettile è quindi innocuo, ma il mimetismo è efficace contro i predatori. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia