Parola di guida: cosa dicono i turisti della nostra città

«Il commento più frequente è: "non pensavo che Brescia fosse una città così bella e ricca di arte"»
  • Di sera. Una guida illustra il Palazzo del Broletto ad alcuni turisti
    Alcuni momenti di visite guidate in città
  • Al museo. Tappa alla Vittoria Alata per una visita guidata
    Alcuni momenti di visite guidate in città
  • Visite guidate (d'altri tempi) al Capitolium: si riparte sabato 30 maggio - © www.giornaledibrescia.it
    Alcuni momenti di visite guidate in città
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Che ci sia la pioggia, la neve o il sole battente, il lunedì come il sabato, dodici mesi all’anno, sono sempre lì: tra il Capitolium e Santa Giulia, in Castello, da una piazza all’altra della città, sui laghi o nelle valli, con schiere di visitatori al seguito.

Sono le guide turistiche bresciane: 188 quelle abilitate per città e provincia, ma circa una trentina quelle effettivamente operanti. In tanti prendono il patentino, ma poi non esercitano perché è difficile vivere solo di questo, almeno a Brescia.

L’identikit. Si tratta soprattutto di donne, per lo più tra i 30 e i 50 anni, con una profonda conoscenza del nostro patrimonio artistico e di almeno una lingua straniera. Per sostenere l’esame di abilitazione (almeno per ora) non serve una laurea, ma se non se ne possiede una in storia dell’arte è molto difficile superarlo.

Su 100 iscritti capita che passino la prova solo in 7 o 8. Dopo aver ottenuto il patentino dalla Provincia, le guide operano singolarmente o all’interno di associazioni (decine quelle presenti sul territorio) e in genere si attengono a un tariffario tipo. I prezzi vengono stabiliti per mezza (tre ore) e una (sei ore) giornata e, per quanto riguarda i gruppi (lo standard è 30 persone), vanno da un minimo di 80 euro a un massimo di 200. Ci sono poi i supplementi: 20 euro per ogni ora in più o per la lingua straniera o per le trasferte in provincia. Più modeste le tariffe per le scuole.

Ma com’è fare la guida sul nostro territorio? «Stimolante - risponde Mariaclaudia Biasca, di ArteconNoi -. Di solito i turisti non si aspettano nulla, perché conoscono Brescia solo come città industriale. E vanno via sempre soddisfatti». Opinione confermata da Chiara Bertoldi, di Garda Guide: «Il commento più frequente è: "non pensavo che Brescia fosse una città così bella e ricca di arte"». Molti visitatori, riferiscono le guide, ritengono la nostra una «città vera», dove per strada si vedono gli abitanti e non solo turisti. Ma anche da noi il turismo si sta evolvendo: «Rispetto a qualche anno fa - osserva Sandra Morelli dell’Associazione Arnaldo da Brescia - i gruppi di visitatori sono più informati e motivati e le guide devono quindi avere competenze culturali, storico-artistiche, linguistiche e psicologiche avanzate. Si assiste inoltre a un aumento di richieste per gli itinerari enogastronomici».

 

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