«Parlamentari bresciani, uniti per il bene del nostro territorio»

L'appello viene dal senatore Giampietro Maffoni: «Dobbiamo farci portavoce del territorio con azioni unitarie, superando il colore politico»
L’ingresso di Palazzo Madama, sede del Senato - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso di Palazzo Madama, sede del Senato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La sua proclamazione è stata ufficializzata il 10 luglio, quando ha fatto il suo primo ingresso a Palazzo Madama. E ora, dopo i primi due mesi di lavori (che lo vedono in particolare seduto in una delle Commissioni più rilevanti per la Leonessa, ossia quella relativa ad Ambiente e territorio), il senatore Gianpietro Maffoni (Fratelli d’Italia) non ha dubbi: serve un tavolo parlamentare bresciano.

Dopo aver avviato «in solitaria» un percorso di consultazioni istituzionali sul territorio (con il presidente della Provincia Pier Luigi Mottinelli, con le forze dell’ordine ed è previsto per oggi l’incontro con il sindaco del capoluogo Emilio Del Bono), l’appello è quindi rivolto ai colleghi bresciani di tutte le fazioni politiche eletti tanto in Senato quanto alla Camera.

«Le problematiche del nostro territorio, del quale siamo portavoce a Roma, devono superare il colore politico e rappresentare la nostra priorità di lavoro in qualità di eletti - spiega Maffoni -. In questo modo, ossia uniti dalla bandiera della Leonessa e mossi dalle esigenze che dobbiamo continuare a raccogliere nella nostra provincia, potremo avere davvero la forza e l’incisività per fornire ai bresciani il maggior numero di risposte possibili. Per questo è fondamentale lavorare insieme per quanto riguarda i temi locali: per accorciare la distanza e il distacco che si è creato tra cittadini e politica, ricordando che l’unico dato che conta sono le azioni».

Quello che il senatore Maffoni propone non è un vertice isolato, ma un appuntamento periodico durante il quale ogni rappresentante locale in Senato o alla Camera possa riferire le varie esigenze raccolte per concordare, insieme, sia una scaletta di priorità sia un metodo d’azione condiviso che possa raggiungere più canali possibili, a partire dalle Commissioni. «Questo tavolo va convocato a cadenza regolare, perché credo che non si possa e non si debba sempre agire in emergenza ma che sia necessario pianificare».

Le considerazioni (e le distanze) politiche riguardano invece i provvedimenti approvati fin qui dal Governo. Nel mirino, in particolare, c’è il Milleproroghe che vedeva al centro anche l’affaire Province. «È chiaro a tutti che questi enti, così come sono stati strutturati, non vanno - precisa Maffoni - ma il Governo ha scelto di non risolvere questo limbo». Il riferimento è all’emendamento presentato da FdI che proponeva di posticipare la data del rinnovo dei consigli provinciali (ad oggi fissata al 31 ottobre). «Ciò che si chiedeva era una proroga, così da affrontare seriamente il tema in questi mesi. Invece, nel nome della falsa politica, si è preferito privare più di un milione di bresciani della possibilità di eleggere i propri amministratori. Ricordo che le Province costano cifre irrisorie allo Stato ma offrono servizi essenziali: il risultato è che ora sono senza fondi e faticano a realizzare i bilanci». Di qui, l’impegno: «Fratelli d’Italia continuerà a lavorare affinché il ripristino di queste istituzioni resti una priorità».

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