Parchi «al Pcb»: proteste a Chiesanuova

Due realtà: deserta l’area verde di via Parenzo, sigilli staccati in quella di via Livorno, frequentata soprattutto da anziani
Teletutto: Pcb, malumore dopo i sigilli
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I due parchi di Chiesanuova, messi sotto sequestro dalla Procura della Repubblica, rappresentano metaforicamente due volti di una città che ancora una volta riscopre traumaticamente il problema «Pcb». L’area verde di via Parenzo, adiacente la scuola elementare «Deledda» (divenuta nell’ultimo anno il simbolo della lotta contro l’inquinamento ambientale) ieri era completamente deserta. Le altalene ferme, i castelli muti e nessun bambino intento a correre e giocare nell’erba, ignorando, come sempre è avvenuto, l’ordinanza comunale che da undici anni impone alcuni divieti nell’utilizzo dei parchi inquinati da policlorobifenili. Probabilmente alcune mamme con i propri figli, abituali frequentatori del polmone verde di via Parenzo, saranno rimaste a casa, altre si saranno spostate in altri giardini pubblici della città.

Del tutto diversa la situazione, invece, in via Livorno, nel parco della Resistenza «Iqbal Masih», dove i nastri della Polizia municipale posti a delimitare l’area sequestrata dalla Procura sono già stati strappati. Le diverse migliaia di metri quadrati di verde sono da sempre frequentati prevalentemente da anziani, che vivono nel quartiere da decenni, sanno del problema dell’inquinamento da Pcb, ma ritengono inutile e inopportuna la decisione della magistratura di impedire l’accesso al parco. «É una disposizione assurda», ripetono in molti. «Adesso sembra di stare in una prigione». La preoccupazione di tanti è che, non essendoci i soldi per bonificare l’area, il parco possa rimanere inaccessibile per molti anni «e noi - dicono - intanto, che facciamo?». «Comunque - aggiunge qualcuno - pensino a bonificare le scuole e gli asili prima, poi possono chiudere i parchi. Quando hanno piantato gli alberi, messo le condutture per innaffiare e realizzato il prato, sapevano quello che c’era qui sotto».

Intanto qualcuno supera i nastri e porta a passeggio il cane o attraversa il parco per raggiungere più velocemente via Roma, sapendo il rischio che si corre a violare i sigilli. «Io non rinuncio alla mia passeggiata quotidiana - rispondono - né a rimanere un po’ seduta qui al fresco. L’alternativa per me, sarebbe rimanere a casa». Gli agenti della Polizia locale si sono visti in mattinata e hanno segnalato alcuni cittadini, una decina, sorpresi a violare la disposizione della magistratura. Con la stagione calda che si avvicina, non sarà facile tenere gli abitanti di via Livorno lontani da quel polmone verde a due passi da casa.

Salvatore Montillo

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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