Paratico: addio binari in stazione

Va in archivio lo storico polo ferroviario di Paratico/Sarnico e, sulla scorta di un nuovo taglio di binari, s'accorcia la linea Palazzolo-Paratico, pur mantenendo in essere il servizio turistico lanciato, nell'ormai lontano 1994, dall'associazione Ferrovia del basso Sebino e dalle Ferrovie dello Stato.
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Si chiude un'epoca. Va in archivio lo storico polo ferroviario di Paratico/Sarnico, nel senso che oggi di quel patrimonio «ferrato» rimane ben poco. E, sulla scorta di un nuovo taglio di binari, s'accorcia la linea Palazzolo-Paratico, pur mantenendo in essere il servizio turistico con littorine diesel e - occasionalmente - treni a vapore lanciato, nell'ormai lontano 1994, dall'associazione Ferrovia del basso Sebino e dalle Ferrovie dello Stato.

A fronte della cessione delle aree dismesse al Comune di Paratico, prima è stato smantellato l'imbarcadero di Rivatica e oggi gran parte della stazione. Il tutto in un'ottica di valorizzazione e rilancio turistico, culturale e sociale della zona a lago... una grande riqualificazione, ridisegno e riutilizzo di un sito «che ha fatto il suo tempo». E quindi, inevitabilmente, si chiude un'epoca iniziata nell'agosto del 1876 con l'apertura dei dieci chilometri di binari che servivano a trasportare le merci dal lago d'Iseo a Palazzolo.

Con la vendita, nel 2008, da parte di Rfi al Comune di Paratico di gran parte delle aree di stazione (fabbricato viaggiatori compreso), nelle scorse settimane sono iniziati i lavori di taglio e smantellamento del fascio binari che consentivano le manovre e la prosecuzione, una volta attraversata la provinciale, nella darsena dove, sin dalla fine dell'Ottocento, avveniva il trasbordo dei carri ferroviari dalle chiatte in navigazione sul Sebino alla linea che scendeva a Palazzolo e da lì a Brescia e Bergamo.

Contemporaneamente è stato realizzato un nuovo marciapiede a servizio dei passeggeri in prossimità dell'ex deposito locomotive-dormitorio del personale che dovrebbe essere ristrutturato e adibito a nuova stazione. A lavori conclusi, la ferrovia dovrebbe quindi interrompersi all'altezza del deposito merci, di cui oggi rimangono solo le fondamenta.

Il resto dell'area, ceduta appunto al Comune, sarà interessata da un intervento di riqualificazione e valorizzazione ambientale e turistica, a maggior ragione in considerazione dell'estrema vicinanza al lago, al parco dei tassodi ed alla fascia costiera. Cancellate quindi tutte le diramazioni di binari, con quel gioco di scambi, un tempo (sino al 1999, quando è definitivamente calato il sipario anche sul servizio merci, in regime di tradotta) necessari per le manovre dei carri. Rimarrà quindi «isolata» anche la piattaforma girevole (costruita nel 1876 dalle officine «Terrenoire et Besseges») usata per girare le locomotive a vapore.

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