Papa Francesco amico di penna del giovane Gimmi

Dopo la morte della madre il giovane ha iniziato a scrivere al pontefice, che ha sempre risposto
Orgoglio. Gianmario Sbalzer con la lettera ricevuta dal Vaticano
Orgoglio. Gianmario Sbalzer con la lettera ricevuta dal Vaticano
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«È una carezza al cuore ricevere le lettere del Santo Padre» racconta felice e orgoglioso Gianmario Sbalzer, da tutti noto come Gimmi, quindicenne che ha già scritto e ottenuto risposta per due volte dal pontefice.

Al centro della corrispondenza la perdita della mamma, drammatico evento avvenuto quattro anni fa con il quale l’adolescente ha dovuto drammaticamente fare i conti. Disorientamento, solitudine e tristezza sono stati lentamente mitigati dalla vicinanza degli affetti e di una persona che da allora è diventata un vero e proprio punto di riferimento per il ragazzo, appunto papa Francesco.

«Da quel terribile giorno, il papa per me è una guida, il suo stile di vita è per me un esempio. Ammiro il suo modo di essere semplice, il suo linguaggio chiaro e pulito, un pontefice che sa essere rivoluzionario, caritatevole e deciso» ha raccontato Gimmi.

Poco alla volta nel castenedolese, che studia per diventare cuoco al Cfp Canossa, è maturato un forte desiderio: quello di condividere con il Santo padre la sue emozioni. È così che dopo una ricerca sul web per reperire l’indirizzo della Santa Sede, Gimmi, procuratosi carta e penna, scrive una prima lettera. La risposta sopraggiunge nella cassetta della posta alcuni mesi dopo, quando ormai la speranza era quasi svanita.

A distanza di poco più di un anno da quel primo momento di comunicazione, Gimmi torna a risentire il bisogno di un dialogo che sappia parlare al cuore. Ecco allora che scrive una seconda lettera, quella con il papa inizia quindi a diventare una vera e propria corrispondenza: nel giro di qualche mese arriva anche la nuova risposta della Segreteria di Stato vaticana.

«La mia tristezza diminuisce se so che posso contare sulle mie figure di riferimento», prosegue Gimmi in riferimento al papa ma anche ai sacerdoti locali don Tino, don Michael e don Valentino che in occasione delle funzioni religiose lo coinvolgono in qualità di chierichetto. « Rendermi utile per la mia comunità mi fa sentire felice» ha concluso il ragazzo. E certamente l’amicizia con papa Francesco lo aiuta.

 

 

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