Palazzolo, un salvagente per il chiosco

Prima l'inabissamento, poi la messa in sicurezza ed ora, dopo quasi tre mesi, il «Controcorrente» sta per tornare in superficie. Sono cominciati venerdì mattina i lavori di recupero del bar galleggiante affondato la notte fra il 5 ed il 6 maggio. L'intera mattinata è stata dedicata all'organizzazione della procedura operativa seguita dal Ctu, l'ing. Francesco Pezzagno, e dall'ingegnere comunale Pierfrancesco Feriani.
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Prima l'inabissamento, poi la messa in sicurezza ed ora, dopo quasi tre mesi, il «Controcorrente» sta per tornare in superficie.  Sono cominciati venerdì mattina i lavori di recupero del bar galleggiante affondato la notte fra il 5 ed il 6 maggio. L'intera mattinata è stata dedicata all'organizzazione della procedura operativa seguita dal Ctu, l'ing. Francesco Pezzagno, e dall'ingegnere comunale Pierfrancesco Feriani.

Entriamo nel merito della questione tecnica. Quando è stata costruita e adagiata sul fiume, la piattaforma circolare era dotata di venti cassoni galleggianti d'acciaio della capacità di 10 metri cubi ciascuno. Con l'affondamento della struttura, questi contenitori si sono tutti riempiti d'acqua e pertanto, la prima operazione compiuta dal gruppo di sommozzatori e dal fabbro dell'azienda «Silar», che ha costruito la parte metallica, è stata quella di svuotare i galleggianti.

I sub, grazie al basso livello dell'Oglio, sono riusciti senza troppe difficoltà a fare i rilievi del caso e a dare il via ai lavori. Dopo aver tolto il tappo che copriva i cassoni «sono state avvitate delle flange con tubazioni che fuoriescono in superficie». In ogni galleggiante è stato poi inserito un tubo idraulico collegato ad un elettropompa che ha così cominciato lo svuotamento dell'acqua e il conseguente riempimento d'aria. Un intoppo ha però interrotto l'operazione. Nonostante la Protezione civile locale sia intervenuta con una seconda pompa per cercare di velocizzare l'operazione, a fine mattinata i tecnici si sono resi conto che i fori presenti nei venti galleggianti - quando la struttura ancora funzionava servivano per l'alimentazione elettrica e per la mandata -, vanificavano il lavoro, facendo imbarcare acqua. Quindi, dopo la sospensione dei lavori, nel primo pomeriggio sono stati prodotti alcuni «collarini» che, una volta applicati ai cassoni, coprendo i buchi, potranno bloccare l'entrata di acqua e quindi non ostacolare il lavoro delle pompe.

Insomma, chi sperava di rivedere in superficie il «Controcorrente» dovrà aspettare ancora qualche giorno: forse qualcosa si muoverà già all'inizio della prossima settimana quando, con i collarini posizionati e le pompe in azione, la struttura dovrebbe sollevarsi. Fissato alle 14.30 di martedì l'appuntamento con il Ctu che, se la piattaforma galleggerà, potrà entrare nella struttura, fare l'accertamento delle cause e stimare i danni.
 

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