Pagano migliaia di euro per i quadri di Reggiani, ma sono falsi

Decine di vittime in tutta Italia, tra cui anche collezionisti d’arte bresciani. L'inchiesta è partita da Bari: sequestrate 60 opere contraffatte
I carabinieri di Lecce con alcune delle opere sequestrate
I carabinieri di Lecce con alcune delle opere sequestrate
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Ci sono anche collezionisti d’arte bresciani tra le vittime di una truffa ideata da un gruppo criminale con sede a Bari, scoperta da un’indagine della Procura di Lecce. Come altre decine di appassionati, avevano pagato migliaia di euro per delle tele attribuite al maestro dell’astrattismo italiano Mauro Reggiani, ma in realtà appese alle pareti di casa avevano dei falsi.

Gli speculatori, che avevano una serie di ramificazioni in tutta Italia, avevano creato una rete di ricettazione e commercializzazione di opere d'arte false o contraffatte, attribuite proprio al maestro Reggiani (Nonantola 1897-Milano 1980). Sono 60 le «croste» sequestrate e 23 le persone indagate.

Un'opera autentica di Reggiani (N. 7, 1953 Olio su tela) archiviata dall'Associazione Mauro Reggiani al n. P.53.20
Un'opera autentica di Reggiani (N. 7, 1953 Olio su tela) archiviata dall'Associazione Mauro Reggiani al n. P.53.20

L'inchiesta, iniziata nel 2019 dalla segnalazione dell'Associazione per la tutela delle opere di Mauro Reggiani che denunciava un'insolita e continua richiesta di verifica di autentiche di dipinti, ha permesso di accertare che opere falsamente attribuite all'artista venivano immesse sul mercato nazionale grazie alla complicità di gallerie e collezionisti privati, prevalentemente attraverso l'utilizzo di piattaforme e-commerce. In particolare un mercante abruzzese, attraverso una serie di intermediari su tutto il territorio nazionale, avrebbe messo in circolazione le opere false, risultate copie di dipinti autentici, riproduzioni estrapolate dal catalogo generale delle opere di Reggiani, geometricamente identiche ma con colorazioni diverse da quelle originali.

Le opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra 15.000 e 70.000 euro, avrebbero fruttato oltre un milione di euro. Moltissime le vittime del raggiro che si sono ritrovate in casa dipinti falsi pagati migliaia di euro. Le opere sono state sequestrate nelle province di Lecce, Napoli, Perugia, Teramo, Cagliari, Milano, Firenze, Roma, Alessandria, Como, Modena, Cesena, Ferrara, Brescia, Savona, Padova e La Spezia.

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