Ospedale dei Bambini, 50 letti disponibili per i feriti ucraini

Regione Lombardia organizza il sostegno a pazienti e genitori in fuga dal conflitto. Al Civile pronti ad accogliere i piccoli
LA CURA PER I BAMBINI DI KIEV
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C’è la guerra, punto. La parola guerra, ma anche dittatura sanitaria e dintorni, attribuita per lunghi mesi al SarsCov2 e al Covid-19, che ha richiesto l'aiuto di sanitari da molti Paesi del mondo, ora va intesa in senso letterale con quello che sta succedendo in Ucraina. Ecco perché l’Ospedale dei Bambini al Civile di Brescia è allertato, così come lo sono i principali ospedali pediatrici presenti in Regione, per accogliere i feriti di guerra.

La disponibilità di massima in risposta all’emergenza Ucraina data da Brescia alla Regione è significativa: 14 posti letto in Terapia intensiva; sette in subintensiva e una trentina di ordinari tra Pediatria, Neonatologia e Oncoematologia pediatrica.

«I trasporti sanitari - fa sapere Letizia Moratti, vicepresidente e assessora regionale al Welfare - saranno curati per via aerea dall’Areu, l’Agenzia regionale per l’Emergenza -Urgenza di Regione Lombardia che trasferirà i bambini ucraini in condizione di maggiore fragilità sanitaria negli ospedali che hanno dato la disponibilità di posti letto. La macchina organizzativa e solidale lombarda è pronta. Attendiamo solo le istruzioni della Farnesina con le modalità operative per procedere».

Il piano tra Regioni e governo

Istruzioni necessarie, perché non è facile trasportare bambini malati da un Paese in guerra. Il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, ha detto: «Stiamo lavorando con il Governo su due filiere che rappresenteranno il binario su cui viaggerà il sostegno del nostro Paese. La prima direttrice è l’assistenza all’estero con gli aiuti che giungeranno in modo coordinato in Ucraina o nei Paesi di confine chiamati a gestire la prima fase dell’accoglienza. La seconda linea di intervento è l’assistenza sanitaria su cui le Regioni sono già mobilitate con il ministero della Salute. Infine, rispetto all’accoglienza, siamo impegnati con il Governo per definire priorità condivise, sburocratizzare le procedure per agevolare la permanenza dei profughi e facilitare la prevenzione, anche in relazione alle vaccinazioni». Interventi che si avvalgono del coordinamento della Protezine Civile nazionale e regionale.

Il precedente a Brescia

Per tornare alla disponibilità ad accogliere pazienti pediatrici all’Ospedale dei Bambini di Brescia, uno dei quindici di eccellenza inclusi nella rete dell’Aopi, l’Associazione ospedali pediatrici italiani, è da sottolineare che l’Oncoematologia pediatrica, diretta da Fulvio Porta, negli anni ha ricoverato una decina di bambini provenienti dall’ospedale «Okhmadyt» di Kiev, struttura di 900 posti letto nel centro della capitale dove vengono curati bambini malati di cancro. La collaborazione tra Brescia e Kiev ha permesso di sottoporre a trapianto di midollo osseo dieci bambini ucraini, di età compresa tra i sei mesi e i cinque anni, affetti da leucemie o immunodeficienze primitive.

I vaccinati in Ucraina contro il Covid-19

Secondo quanto riporta la piattaforma Our World in Datacirca un terzo dei 44 milioni di abitanti dell'Ucraina è completamente vaccinato contro il Sars-CoV-2, cioè 15,22 milioni di persone al 23 febbraio. Mentre, secondo quanto riportano diversi media, nell’esercito ucraino la copertura vaccinale ha raggiunto il 99,3% anche se i nuovi arruolamento, di riservisti e di volontari, potrebbero modificare questa percentuale.

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