Ora Palazzo Avogadro sta cadendo a pezzi

Ristrutturazione e messa in sicurezza dell'edificio attendono dal 2001. Il costo complessivo dell'operazione si aggira attorno ai 10 milioni
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I pavimenti, spesso, non si vedono: sono ricoperti da cumuli di macerie, intonaco, sporcizia. Neppure i soffitti sono ormai riconoscibili: gli squarci si alternano ad incrostazioni e a macchie di umidità senza forma e senza limiti. Poi c'è la seconda parte, ma è impossibile da visitare. È troppo pericolante. Palazzo Avogadro - il cui portone d'ingresso sta esattamente a metà di corsetto Sant'Agata, alle spalle di Palazzo Loggia - ha resistito sinora alle infiltrazioni d'acqua e alla assoluta indifferenza di chi, negli anni, ha amministrato la città. Il primo sos era stato lanciato nel 2001, quando la situazione di degrado era stata segnalata come «critica e urgentissima».

Entrando nel Palazzo e sbirciando le piante che lo ritraggono su carta, in formato A4, si ha l'impressione che si tratti quasi di un piccolo borgo. Salendo le scale e costeggiando i muri incrostati si raggiunge la parte più nota e insieme più suggestiva: il grande salone Gambara, il cui soffitto è stato del tutto «velinato», per dirla con il linguaggio tecnico. In pratica è stato «impacchettato» per via delle infiltrazioni certo, ma anche dell'escursione termica. Nella stanza contigua cade acqua da tutte le parti.

In quelle stanze, anni fa, erano sistemati alcuni uffici comunali, in particolare quelli relativi al Centro storico, al dopolavoro, lo sportello contratti e gli Assessorati ai lavori pubblici e al patrimonio. Questo, prima del trasloco in via Marconi. Poi è iniziata la fase dell'abbandono, che ha lasciato il passo al degrado e, infine, al decadimento.

Nel 2001 prima e nel 2006 poi i professionisti comunali hanno elaborato un progetto di recupero. Parallelamente sono state eseguite una serie di indagini conoscitive, attraverso stratigrafie murali, nonché analisi geologiche, geotecniche e sulle strutture portanti. Questo perché il decreto amministrativo delle Infrastrutture e dei trasporti (8 marzo 2006) - riguardante il «completamento del programma innovativo in ambito urbano. Contratti di quartiere II» - ha fatto intravedere la possibilità di unire due obiettivi: la necessità di riqualificare e restituire quindi alla città un importante edificio storico, quale è Palazzo Avogadro, e il recupero del centro storico, magari ubicando proprio nella struttura di corsetto Sant'Agata uno «spazio giovani» insieme all'assessorato di riferimento.

Un disegno, questo, che è però rimasto solo sulla carta. E se il preventivo per mettere mano ad una situazione che già nel 2006 è stata bollata come «urgentissima e necessaria» oscillava sui 6 milioni di euro circa, oggi si parla almeno di 10 milioni di euro. Restauri inclusi.

 

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