Opera bresciana viaggia in bottiglia fino a Tavolara

La bottiglia/scialuppa del bresciano Paolo Buzi è stata ritrovata sulla spiaggia bianca del «Dottore»
Messaggio. L’autore è Paolo Buzi
Messaggio. L’autore è Paolo Buzi
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Storia che ci riporta a naufraghi, prigionieri abbandonati su un’isola dai pirati, bottiglie gettate in mare con un messaggio e poi ritrovate chissà dove e chissà quando ed altre, come quelle di Cristoforo Colombo (che affidò a una bottiglia la documentazione delle sue scoperte) o del filosofo greco Teofrasto, andate perdute. Ma in questa storia non ci sono pirati, filosofi o navigatori: c’è un autore concittadino, Paolo Buzi, che ha voluto guardare ai migranti e alla donna, decidendo nel 2015 di affidare ai venti, alle onde ed alle correnti del Tirreno due suoi lavori, messi al sicuro in altrettante bottiglie tra quelle raffiguranti figure mitologiche femminili.

Con due riferimenti particolari: a Fedra e Andromaca, entrambi riconducibili a drammi contemporanei. Andromaca fu costretta a migrare in Epiro, mentre Fedra accusò le violenze del marito. Insomma, storie antiche che oggi - con migrazioni e violenze - ritroviamo sotto altre forme, ma con quell’identico drammatico contenuto che Buzi ha voluto raccontare, linearmente alla sua vita in cui si è innamorato degli argomenti da dipingere, adeguando a ciascuno tecnica di lavoro e stile.

Se Paolo Buzi - ex allievo del liceo Arnaldo - ha perso traccia del disegno in bottiglia di Andromaca, moglie di Ettore portata in Epiro, la bottiglia/scialuppa contenente Fedra è stata ritrovata - perfettamente integra - a Tavolara, più precisamente alla spiaggia bianca del «Dottore», da un ragazzo di nome Nicolò. Chissà che quest’ultimo non decida di donarla al Museo del messaggio in bottiglia di Turk & Caicos, o - più vicino a noi - a un ortopedico di Termoli che mette ogni messaggio in Internet dove l’oblio non ci sarà mai.

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